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Il Governo difende la clausola di fornitura in esclusiva dei carburanti ma le Associazioni insistono

Il sottosegretario al Welfare, Pasquale Viespoli, rispondendo ad un’interrogazione presentata da Gero Grassi (PD) in commissione Attività Produttive della Camera, è intervenuto sulla clausola – che sta generando un vero e proprio vortice di polemiche e prese di posizione – di fornitura in esclusiva dei carburanti, prevista nei contratti di comodato tra compagnie e gestori, affermando come essa sia “conforme alla normativa nazionale e comunitaria”.
Sulla questione erano, da ultimo, intervenute le tre Associazioni dei gestori, nel corso dell’ultima audizione al Senato, di fronte alla speciale commissione prezzi.
In particolare la Faib aveva sostenuto l’opportunità di prevedere una soglia di approvvigionamento libero per i gestori del 30%, suscitando apprezzamento da parte dei senatori presenti.
Nel merito l’interrogazione dell’esponente del Partito Democratico, parte dal dato che “l’attuale sistema di distribuzione carburanti sull’intera rete stradale ed autostradale generalmente viene regolato, ai sensi del decreto legislativo n. 32 del 1998 e seguenti, da contratti di cessione gratuita d’uso stipulati fra i proprietari degli impianti, rappresentati in gran parte da compagnie petrolifere, e i gestori, previa clausola di esclusiva di fornitura del prodotto”. Ma a pregiudicare gli effetti dei provvedimenti di liberalizzazione, la cui prima positiva conseguenza sarebbe dovuto essere un abbassamento dei prezzi, sarebbe – è sostenuto sempre da Grassi – il comportamento delle compagnie petrolifere. “Che, di fatto – spiega – fissano in maniera sostanzialmente unilaterale il prezzo di acquisto del carburante, da parte del gestore, a cui viene riconosciuto un margine da ogni singola compagnia a livello nazionale”. Circostanza, questa, che andrebbe a sfociare in una forte limitazione del principio di concorrenza. Partendo da questi assunti, l’interrogazione di Grassi è volta a conoscere da parte del Governo, oltre alle iniziative in essere, “quali forme contrattuali regolano i rapporti tra le compagnie petrolifere e i gestori della rete di distribuzione” ma, soprattutto, “le conseguenze, in termini economici, che tali clausole avrebbero sul prezzo finale al consumo”, e quindi sulle tasche dei consumatori.
Per quanto riguarda la legittimità della clausola di fornitura in esclusiva dei carburanti, da parte delle compagnie petrolifere ai gestori, Viespoli ha fatto riferimento all’intervento della Corte di giustizia europea e dell’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato. Secondo quest’ultima, infatti, non esisterebbero elementi di fatto o di diritto sufficienti a giustificare l’apertura di un’indagine conoscitiva nella pratica della fornitura in esclusiva dei carburanti. Secondo Viespoli, inoltre, le condizioni economiche connesse con la fornitura sarebbero da ricollegare “al rapporto privatistico tra gestore ed azienda fornitrice”. Sulle iniziative da parte del Governo, invece, il sottosegretario al Welfare, ha sottolineato che “al Ministero dello sviluppo economico è assegnata una funzione di mediazione delle vertenze collettive, che viene attivata a richiesta di una delle parti”. Di fatto, come successe, nel corso del 2008-2009, a seguito della richiesta da parte dei gestori (Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio), di un incontro con Eni nell’ambito del rinnovo del contratto di categoria. Viespoli, poi, ha ricordato a Grassi dell’esistenza del tavolo permanente sul mercato dei prodotti petroliferi come principale strumento “per trovare soluzioni in grado di incidere sui problemi strutturali del settore e ridurre la differenza del costo industriale dei prodotti petroliferi tra l’Italia e gli altri Paesi europei. Ulteriore ricerca di concertazione – ha ricordato ancora il Sottosegretario – viene anche dalla sigla del Protocollo d’Intesa tra il Ministero dello sviluppo economico e le Organizzazioni di categoria dei gestori degli impianti di rifornimento carburanti”.