Due giorni impegnativi per la Faib trentina che dopo l’incontro riservato ai gestori Eni ha organizzato venerdì 13 febbraio u.s. presso la sede Confesercenti di Trento un’Assemblea dei gestori del Trentino, cogliendo l’opportunità offerta dalla presenza del Presidente Nazionale Martino Landi.
L’Assemblea ha affrontato i temi più caldi che interessano il settore della distribuzione carburanti e le ricadute che si registrano nella normale attività di tutti i giorni, nella conduzione delle stazioni di servizio in capo ai gestori.
Dopo il saluto del Coordinatore Faib del Trentino Carlo Pallanch, che ha ringraziato gli intervenuti, l’Assemblea è stata aperta dal Presidente Provinciale Faib Federico Corsi e dal suo Vice Giuliano Scandolari, che nella relazione introduttiva non hanno esitato ad incoraggiare il gruppo dirigente dell’Associazione a continuare il percorso intrapreso sul rinnovo degli accordi con le altre Compagnie petrolifere per dare speranza e un futuro ai gestori della rete, considerato che negli ultimi anni sono stati messi fuori mercato dalle politiche folli delle Compagnie petrolifere, con un mercato impazzito verso la corsa agli sconti per inseguire il prezzo in extra rete da loro stessi determinato.
Il Presidente Landi nel ribadire la volontà di chiudere gli accordi non ha nascosto le difficoltà registrate ai tavoli delle trattative, soprattutto con quelle Aziende che non vogliono rispettare nemmeno il quadro normativo, rifiutandosi, come ad esempio la Tamoil, al confronto con le Organizzazioni Sindacali. A tal proposito Landi ha annunciato che verso quella Compagnia sono stati raggiunti, unitariamente, obiettivi di contestazione giudiziaria, di articolate azioni legale e la richiesta al Ministero competente per l’attivazione del Tavolo di conciliazione delle vertenze collettive. Allo stesso tempo è già stato convocato il Comitato di Colore Unitario delle tre Federazioni, programmato per metà marzo.
Durante l’incontro trentino, sono stati affrontati anche gli aspetti della sicurezza e dei costi della moneta elettronica, argomento al centro delle ultime rivendicazioni, ma ad oggi senza nessun risultato concreto. Dalla platea è giunto forte il messaggio che alle condizioni date la Categoria non può permettersi di riconoscere alle banche le commissioni richieste, qualificabili come intollerabili balzelli. L’Assemblea ha chiesto di alzare il livello della protesta, valutando tutte le possibili soluzioni, compresa quella di intervenire sul prezzo finale, come del resto sia lo Stato che le Compagnie stanno facendo, quando i bilanci sono in rosso.
La Faib trentina ha affrontato anche il nodo della ristrutturazione, sottolineando che in un mercato come quello italiano che da oltre 5 anni perde erogati non è possibile garantire la redditività su tutta la rete e al tempo stesso occorre fornire una struttura di rifornimento a livello europeo, chiudendo impianti incompatibili e obsoleti.
Sull’argomento Landi ha ammesso i ritardi, denunciando le diffuse resistenze in tutti i settori, ma anche sul territorio, dove le Amministrazioni Locali non intervengono nemmeno per far chiudere quelli incompatibili.
Altro tema importante affrontato con i gestori trentini è stato quello della regolamentazione dei cali, sia nel rapporto con le Compagnie petrolifere che verso gli organi di controllo. Landi ha tenuto a precisare che la Faib è intervenuta più volte contestando le procedure e i verbali emessi in contrasto con le normative invitando gli Uffici Centrali delle Dogane e il Comando Generale della Guardia di Finanza ad armonizzare procedure e sanzioni.
Al termine, nelle sue conclusioni, il Presidente Provinciale Federico Corsi ha portato a conoscenza i gestori presenti che è intenzione del gruppo dirigente locale, organizzare un Convegno insieme agli Uffici Finanziari competenti per affrontare localmente gli aspetti delicati della materia.