Stefanelli: disponibili al confronto, ma partendo dal rispetto dell’accordo in essere.
Grande soddisfazione per l’esito dello sciopero dei gestori Esso verso Petrolifera Adriatica in Toscana ha espresso Andrea Stefanelli: “Hanno chiuso il 90% degli impianti in Toscana dove la presenza e il lavoro di Faib è stato di grande effetto e capillarità. Abbiamo registrato una straripante partecipazione dei colleghi che hanno voluto mandare un messaggio chiaro a Petrolifera Adriatica: trattate e chiudete l’accordo con le Associazioni dei gestori perché i nostri diritti non sono nella vostra disponibilità. Accanto a questo, con grande piacere abbiamo anche riscontrato la vicinanza delle istituzioni locali che hanno partecipato alla conferenza stampa e rilanciata nelle sedi istituzionali la vertenza aperta.”
La Faib- ha continuato Stefanelli– ha dimostrato, con i fatti, di non aver effettuato alcuna attività diffamatoria nei confronti di Petrolifera Adriatica, ma ha, viceversa, posto in essere una legittima attività di protesta e difesa in favore dei gestori che essa rappresenta nei confronti delle violazioni giuridiche poste in essere dalla Petrolifera Adriatica, a seguito dell’acquisto degli impianti Esso e della mancata applicazione dell’Accordo 16 luglio 2014, che lega i proprietari degli impianti ai relativi gestori. In questo senso, nell’ambito delle proteste, dei presidi e delle iniziative, la nostra Associazione, ma anche le altre due sigle sindacali, hanno anche proposto ricorso ex articolo 700 c.p.c. dinnanzi al Tribunale di Roma, e al successivo reclamo al Collegio volto al riconoscimento del preciso obbligo, in capo a Petrolifera Adriatica, di continuare ad applicare le disposizioni dell’Accordo predetto. Il Collegio, pur non avendo ammesso la legittimazione attiva della FAIB e delle altre Associazioni di categoria ricorrenti, ha ammesso il principio di vigenza dell’Accordo Esso del 16 luglio 2014, e il diritto dei singoli gestori a far riconoscere in giudizio la validità e la piena efficacia attuale dell’accordo del 16 luglio 2014, e la nullità di qualsiasi altro accordo stipulato dai proprietari degli impianti con singoli o gruppi di gestori, che non siano stati stipulati ai sensi degli artt. 19, comma 3, L. n. 57/2001 con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative che hanno stipulato l’accordo del 16 luglio 2014, tra cui appunto la F.A.I.B. Petrolifera Adriatica deve farsene una ragione: le leggi si applicano, sono valide per tutti, grandi e piccoli. Ma visto che non vogliono sentirci, nonostante tale principio sia stato ribadito dal Collegio del Tribunale di Roma, diversi gestori hanno già avviato, e stanno avviando, azioni giudiziarie nei confronti della Società per ottenere l’ordine di applicazione dell’Accordo del 16 luglio 2014. Parliamo del pagamento delle cifre dei differenziali tra i prezzi di approvvigionamento previsti dall’Accordo del 2014 e i prezzi in concreto praticati e delle altre somme previste dall’Accordo e non corrisposte.”
“Lo sciopero di ieri, riuscito alla grande-conclude Stefanelli- è la conseguenza della nostra insistente azione di tutela dei gestori, in linea con i comportamenti perfettamente legittimi di lotta sindacale, e anche di supporto alle azioni giudiziarie avviate dai gestori nei confronti di Petrolifera. Un primo risultato lo abbiamo ottenuto visto che Petrolifera ha chiesto di incontrare la nostra rappresentanza. Deve essere chiaro che in sede di incontro riproporremo l’unitarietà della richiesta a Petrolifera di rimuovere dal tavolo l’ostinato rifiuto ad applicare l’Accordo Esso 16 luglio 2014 ancora vigente, tant’è che lo applicano o lo hanno applicato altri operatori prima di rinnovarlo, e secondo il principio espresso finanche dal Tribunale di Roma. L’auspicio è che la Società voglia rientrare al più presto nell’alveo della correttezza giuridica e avviare il piano di rientro per il ristorno dei differenziali spettanti ai gestori.”