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Giunta Faib, bene soluzione vertenza con il Governo. Adesso si nomini il Ministro. Al lavoro per nuove relazioni industriali. Segnalazione antitrust fuorviante

La giunta nazionale della Faib riunita a Roma presso la sede centrale ha dibattuto i punti all’ordine del giorno.
La giunta si è soffermata a lungo sulla vertenza Governo/Gestori approvando l’operato della Federazione e del suo gruppo dirigente nella gestione della trattativa. La giunta ha apprezzato il risultato ottenuto sia in termini di modifiche al DDL Concorrenza sia rispetto alla riconferma del bonus fiscale e alla riproposizione del protocollo d’intessa Governo/Gestori del 2008.
Si tratta dell’attualizzazione di impegni importanti per la categoria riconfermati nella loro essenzialità.
La giunta ha registrato le difficoltà degli operatori dal punto di vista delle problematiche economico- gestionale gravate da crescenti richieste di partecipazioni a sconti e politiche promozionali e/o di fidelizzazione che minano la certezza del margine.
Difficoltà organizzative sulla revoca dello sciopero all’ultimo istante sono state segnalate da alcune realtà territoriali che hanno lamentato disinformazione alimentata ad arte.
Nel complesso la giunta ha salutato con soddisfazione l’esito del confronto con il governo, manifestando fiducia nel mantenimento degli impegni presi, con la nomina auspicata ,dopo il voto di fiducia di ieri, del nuovo Ministro.
Nel corso della riunione la giunta ha commentato la presa di posizione dell’antitrust relativamente alle modifiche apportate dall’accordo governo gestori al DDL concorrenza.
La giunta non ha condiviso i rilievi avanzati dall’Autorità, evidenziando che le vere strozzature del sistema della distribuzione carburanti rimangono lontane dalle segnalazioni del Garante della concorrenza: i veri temi, come si sa, sono quelli del differenziale rete-extrarete, le questioni connesse alla fornitura in esclusiva, al tentativo dell’industria petrolifera di trasformare il non oil in un nuovo oligopolio, gestito anch’esso in esclusiva. Rimane lontano il tema della separazione della rete vendita, mentre ritorna a fasi alterne la questione dello stacco Italia, che non tiene conto della realtà differenziata dei prezzi sulla rete carburanti italiana, caratterizzata da notevoli differenze di prezzi sia fra brand che all’interno dei singoli brand, e sulla disomogeneità delle rilevazioni in sede europea, data dalla differenza tra prezzo servito (in Italia) e prezzo self (in Europa). L’Anitrust, lanciata nella logica della razionalizzazione per abbattere i costi, non accenna minimamente alla opportunità e necessità di chiudere, e far chiudere, gli impianti incompatibili. E’ su questi temi- la vera distorsione della concorrenza e la razionalizzazione già oggi realizzabile- che chiamiamo l’Autorità a pronunciarsi oltre che sui differenziali prezzi che scatenano una concorrenza sleale tra gestori dello stesso marchio. Non è possibile, invece, che l’Antitrust segnali sempre come unica soluzione la cacciata dei gestori e l’apertura di impianti ghost, oltre alla revisione dei contratti, per abbattere lo stacco Italia, ripetendo tesi care all’industria petrolifera.
Abbiamo già detto che il superamento del differenziale rete/extrarete da solo è in grado di abbattere il famoso stacco Italia, per quanto questo sia discutibile, mantenendo il servizio per cittadini e territori. Del resto a determinare tale scarto sono le stesse compagnie.
Sull’evoluzione delle relazioni industriali la giunta ha proposto di calendarizzare un incontro con le altre Federazioni per delineare un nuovo ambito di confronto stratificato su più livelli di negoziato, introducendo elementi di innovazione e di flessibilità che possano cogliere quelle novità emerse dal mercato.

Segnalazione dell’antitrust 

 


Agenzie di Stampa

CARBURANTI: FAIB, ANTITRUST IGNORA VERI NODI DISTORSIONE CONCORRENZA SETTORE

  

Roma, 30 set. (Adnkronos) – ”La Faib non condivide i rilievi avanzati dall’Autorita’ in merito alle modifiche apportate al ddl concorrenza dall’intesa Governo Gestori del 14 settembre”. Lo ha ribadito nel corso di una riunione la Giunta nazionale ”evidenziando che le vere strozzature del sistema della distribuzione carburanti rimangono lontane dalle segnalazioni del Garante della concorrenza: i veri temi, come si sa – sottolinea l’organizzazione dei gestori di Confesercenti – sono quelli del differenziale rete-extrarete, le questioni connesse alla fornitura in esclusiva, il tentativo dell’industria petrolifera di trasformare il non oil in un nuovo oligopolio, gestito anch’esso in esclusiva”.
”Rimane lontano – sottolinea la Faib – il tema della separazione della rete vendita, mentre ritorna a fasi alterne la questione dello stacco Italia che non tiene conto della realta’ differenziata dei prezzi sulla rete carburanti italiana, caratterizzata da notevoli
differenze sia fra brand che all’interno dei singoli brand, e della disomogeneita’ delle rilevazioni in sede europea, data dalla differenza tra prezzo servito (in Italia) e prezzo self (in Europa)”.

 

CARBURANTI: FAIB, ANTITRUST IGNORA VERI NODI DISTORSIONE CONCORRENZA SETTORE (2)

 

(Adnkronos) – ”L’Antitrust -aggiunge la Faib- lanciata nella logica della razionalizzazione per abbattere i costi, non accenna minimamente all’opportunita’ e necessita’ di chiudere, e far chiudere, gli impianti incompatibili. E’ su questi temi la vera distorsione della concorrenza e la razionalizzazione gia’ oggi realizzabile che chiamiamo l’Autorita’ a pronunciarsi, oltre che sui differenziali prezzi che scatenano una concorrenza sleale tra gestori dello stesso marchio. Non e’ possibile, invece, che l’Antitrust segnali sempre come unica soluzione la cacciata dei gestori e l’apertura di impianti ghost, oltre alla revisione dei contratti, per abbattere lo stacco Italia, ripetendo tesi care all’industria petrolifera.
”Abbiamo gia’ detto – conclude l’organizzazione dei benzinai – che il superamento del differenziale rete/extrarete da solo e’ in grado di abbattere il famoso stacco Italia, per quanto questo sia discutibile, mantenendo il servizio per cittadini e territori.

 

BENZINA: FAIB, ANTITRUST IGNORA VERI NODI CONCORRENZA

 

(ANSA) – ROMA, 30 SET – ”Le vere strozzature del sistema della distribuzione carburanti rimangono lontane dalle segnalazioni del Garante della concorrenza”. Lo afferma in una nota la Faib Confesercenti, sottolineando che ”i veri temi sono quelli del differenziale rete-extrarete, le questioni connesse alla fornitura in esclusiva, il tentativo dell’industria petrolifera di trasformare il non oil in un nuovo oligopolio, gestito anch’esso in esclusiva”.
Secondo l’associazione dei gestori, nella segnalazione del Garante contro l’accordo raggiunto con il governo due settimane fa, ”rimane lontano il tema della separazione della rete vendita, mentre ritorna a fasi alterne la questione dello stacco Italia che non tiene conto della realta’ differenziata dei prezzi sulla rete carburanti italiana, caratterizzata da notevoli differenze sia fra brand che all’interno dei singoli brand, e della disomogeneita’ delle rilevazioni in sede europea, data dalla differenza tra prezzo servito (in Italia) e prezzo self (in Europa)”.

 

BENZINA: ANTITRUST BOCCIA RIFORMA, FRENA CALO PREZZI. ACCORDO GOVERNO-GESTORI E’ PASSO INDIETRO

 

(ANSA) – ROMA, 30 SET – ”Un passo indietro” che frena il calo dei prezzi dei carburanti. In una segnalazione a governo e Parlamento l’Antitrust non risparmia critiche all’accordo siglato il 14 settembre dai gestori e dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, per scongiurare la temuta serrata di tre giorni annunciata dai distributori.
”L’accordo con i gestori peggiora la riforma del settore e allontana la riduzione del differenziale del prezzo italiano rispetto alla media europea”, scrive il Garante, chiedendo il ritiro delle novita’ e il varo di norme ”realmente liberalizzatrici”. Le modifiche al protocollo di intesa con i petrolieri raggiunto ad aprile scorso, ed inserito nel ddl concorrenza, infatti, ”ritarderanno l’ammodernamento della rete ed impediranno lo sviluppo del settore”.
Sotto la lente dell’Antitrust e’ finita in particolare la mancata ‘selfizzazione’, temuta e combattuta dai gestori, preoccupati per la perdita di posti di lavoro. L’Autorita’ critica quindi apertamente l’eliminazione del divieto, per Regioni e Comuni, di introdurre regolamentazioni piu’ restrittive della concorrenza, in particolare per quanto riguarda l’uso del self service pre-pay durante l’orario di apertura, e la diffusione di impianti completamente automatizzati. In sostanza ”l’effetto dell’accordo Governo-gestori impedira’ un’uniforme applicazione a livello locale dei principi di liberalizzazione”.
L’unico elemento positivo e’ invece ”la conferma della liberalizzazione delle forme contrattuali per la gestione dell’impianto di distribuzione di carburante che, eliminando il vincolo di esclusiva, potra’ contribuire alla definizione di un sistema distributivo piu’ concorrenziale e alla creazione di un mercato di approvvigionamento all’ingrosso dei carburanti per autotrazione”.
L’allarme del Garante e’ respinto al mittente dai protagonisti dell’accordo. I sindacati dei gestori difendono infatti l’intesa che, assicura la Figisc, ”fa l’interesse generale”. Il contenuto dell’accordo ”va esattamente nella direzione di una maggiore concorrenza e di un tendenziale contenimento dei prezzi al pubblico dei carburanti”, afferma la Fegica-Cisl. La Faib rincara la dose, accusando l’Antitrust di aver ”ignorato” i veri nodi della concorrenza nel settore.
Plaudono invece i consumatori e la Federdistribuzione, rappresentante della grande distribuzione organizzata. Secondo il Codacons, il governo ”deve accogliere le osservazioni dell’Antitrust, annullando l’accordo e studiando assieme alle associazioni dei consumatori strumenti che possano garantire la concorrenza”. (ANSA).