Il comitato di colore dei gestori Esso facenti parte del gruppo Petrolifera Adriatica si sono riuniti a Firenze l’11 febbraio presso la sede della Confesercenti Toscana.
Al centro della riunione l’andamento del confronto con la società che ha rilevato gli impianti Esso in Toscana causando un netto peggioramento delle condizioni economiche e lavorative e la perdita di erogati e di redditività alle gestioni.
Alla riunione ha preso parte Marco Princi, Presidente della Faib Toscana, e Andrea Stefanelli, Presidente del comitato di colore di Esso-Petrolifera Adriatica.
Durante l’incontro è stato discusso lo stato delle relazioni sindacali e la proposta economica avanzata dall’azienda.
Tutti gli interventi hanno bocciato e dichiarato irricevibile la proposta di Accordo Economico, peggiorativo e sostanzialmente una riproposizione di quanto la Petrolifera fa con gli accordi one to One, vietati dalla legge e condannati dal tribunale di Roma.
Petrolifera vorrebbe il timbro del sindacato sulla sua condotta illegale.
I gestori toscani chiedono con fermezza il rispetto delle leggi e non può essere un argomento che il gruppo è piccolo e non può mantenere gli impegni presi quando subentrando a Esso italiana subentrò di fatto nei contratti in essere. O fecero un acquisto incauto o operarono in modo improvvido pensando di sottrarsi all’obbligo del rispetto degli accordi di luglio 2014, contando sul peso determinante del proprio ruolo nel rapporto commerciale e obbligando i gestori a pagare il conto del loro acquisto. I gestori non possono e non vogliono pagare per acquisti incauti o mal calcolati: Petrolifera compra e i gestori pagano il conto con il taglio ai loro margini.
Per le relazioni sindacali il confronto è fermo alla fine dell’anno scorso, avendo Petrolifera fatto saltare l’incontro in agenda del 15 gennaio 2019 adducendo come motivazione di avere bisogno di altri 10 /12 giorni per definire una nuova data. Al momento dunque Petrolifera si sta sottraendo al confronto, salvo mettere in pratica azioni di ritorsioni sui prezzi verso coloro che hanno osato chiedere giustizia alla Giustizia.
A fronte del perdurare del silenzio da parte di Petrolifera sulla ripresa del confronto, il comitato di colore ha deliberato di intraprendere nuove azioni di protesta e di avviare con il team dei legali di Faib ulteriori azioni legali sul piano della concorrenza, dell’abuso di posizione dominante, della pratica di condizioni inique e discriminatorie.