Nella sua introduzione il Presidente Datteri ha messo in luce come l’entrata in vigore della legge 133/08 abbia creato un vuoto legislativo che va rapidamente colmato se non si vogliono avere seri contraccolpi nel futuro delle gestioni. Stiamo assistendo nei fatti ad un ”liberi tutti” che ci preoccupa non poco – ha detto Datteri- perché il rischio di questa liberalizzazione selvaggia in termini di orari e di organizzazione del lavoro colpirà le gestioni più piccole e non in grado di darsi una struttura imprenditoriale per condizioni logistiche ed economiche. Così come preoccupa che con la scusa dell’adeguamento alle normative europee, la 133 nei fatti ricentralizzi materie che erano di competenza regionale.
Passando ad illustrare i rapporti con le compagnie petrolifere i tema di rinnovi contrattuali il Presidente ha messo in risalto i risultati soddisfacenti ottenuti con quasi tutte le controparti, mentre resto tortuosa ed in salita la estenuante trattativa con Agip. Preoccupa – ha detto Datteri – l’atteggiamento della dirigenza Agip, non solo per la durezza del confronto ma soprattutto per le nette chiusure sulle questioni economiche e sulle nuove ipotesi dei contratti di comodato che vengono proposte, che mette in difficoltà la delegazione sindacale che siede alle trattative. Fino ad ora va dato atto alla Faib nazionale di essersi mossa con coerenza sul mandato avuto dal comitato di colore nazionale che invitava a trattare e concludere prima sulla parte economica relativa al pregresso riferito agli anni 2007/08 e poi di aprire il confronto sulla parte normativa che regola i rapporti con le gestioni. Una posizione corretta ed una metodologia che fa parte della tradizione storica delle trattative che oggi non riesce a sbloccarsi per l’intransigenza della controparte.
Nel corso del vivace dibattito che è seguito sono emerse critiche pesanti nei confronti di Agip. Alcuni hanno espresso l’opinione che le chiusure economiche nella trattativa vadano ricercate nelle difficoltà internazionali di Eni, vedi vicenda Gazprom, altri hanno adombrato il sospetto che le rigidità della compagnia di bandiera siano figlie di un mutato clima politico ed economico del Paese che fa credere loro che sia giunto il momento opportuno per dare un colpo ad una categoria da sempre battagliera e fiera della propria dignità e dei propri diritti. Se questi sono gli orientamenti, è stato detto, occorre organizzarsi e dare risposte adeguate da parte sindacale per mandare segnali precisi di una volontà di non disponibilità ad un ritorno al passato che vede i gestori umiliati e docili esecutori delle volontà della compagnia.
Nel tirare le fila della serrata discussione- il Presidente Datteri- ha affermato: la situazione è pesante e delicata nello stesso tempo perché vengono messi in discussione rapporti di consolidate trattative che, pur nel rispetto dei ruoli,vedevano trovare mediazioni soddisfacenti e che non umiliavano nessuno. Oggi, nella situazione che si è determinata, vanno ripensate- forse- anche le risposte sindacali da dare e le stesse forme di lotta. Se si resta sul terreno della protesta a “livello di colore”non si deve escludere la possibilità di chiedere ai gestori di utilizzare sui loro impianti la modalità di vendita con prezzo consigliato del servito.
In conclusione la Presidenza regionale invita la Faib nazionale a prendere in seria considerazione la possibilità di indire una agitazione, che coinvolga tutti gli impianti di tutte le compagnie, sulla questione dei contratti di comodato. Perché se è vero che oggi riguarda solo Agip, domani potrebbe riguardare tutti le gestioni. C’è bisogno di risposte più alte che superino la frammentazione dell’iniziativa sindacale determinata dalla scelta di strutturarsi per comitati di colore, che ha oggettivamente indebolito il potere contrattuale del sindacato.
Alla Faib nazionale viene altresì richiesto di dare mandato alla delegazione che tratta con Agip di non accettare proposte economiche da parte della compagnia che siano al di sotto della soglia dei 3 euro al kl e di non accettare, nelle trattative sul rinnovo del contratto di comodato, proposte che umiliano il gestore.