La Faib Toscana giudica grave oltre che incomprensibile la Proposta di Legge n. 97, recante “Misure in materia di semplificazione amministrativa per il sostegno di attività economiche”, presentata al Consiglio della Regione Toscana, che prevede, all’art. 1, la possibilità che “i nuovi impianti erogano uno o più dei seguenti prodotti: benzina, gasolio, metano, GPL, idrogeno o relative miscele”. Con tale previsione si ammetterebbe la possibilità che i nuovi impianti nascano anche con la presenza di un solo prodotto, andando in deroga all’attuale normativa.
Già nei giorni scorsi la struttura regionale della Confesercenti e della Faib si sono mosse per sottolineare lo stupore per l’iniziativa legislativa che segna un evidente arretramento sul terreno della modernizzazione e della razionalizzazione della rete proprio mentre il Parlamento sta per licenziare il DDL concorrenza che mira alla ristrutturazione dell’attuale parco distributori in chiave di sicurezza stradale, compatibilità territoriale e sostenibilità ambientale.
Sulla stessa linea si sono mosse tutte le principali Organizzazioni del settore della distribuzione carburanti.
Per Faib, che ha inoltrato una nota al Presidente del Consiglio Regionale toscano On. Eugenio Giani, all’Assessore On. Stefano Ciuoffo e ai Consiglieri Onn. Gianni Anselmi, Stefano Baccelli, Leonardo Marras la Proposta di Legge è “meritevole di un ulteriore approfondimento, in quanto non sembra tener conto della recente sentenza della Corte Costituzionale n. 105/2016 (allegata alla presente) nonchè delle iniziative nazionali, attualmente in corso, in materia di concorrenza e di recepimento della Direttiva 2014/94/CE (Directive on alternative fuel infrastructure). Alla luce di quanto sopra – prosegue la nota della Faib toscana -, chiediamo cortesemente un incontro, anche a strettissimo giro, al fine di illustrare la nostra posizione a riguardo che, da sempre, ha tenuto conto degli orientamenti politico-sociali della Regione Toscana, la quale ha sostenuto, con forza, la necessità di facilitare e sviluppare la presenza di prodotti eco-compatibili (GPL e Metano) sia sotto il profilo della salubrità dell’area e sia, soprattutto, della convenienza economica di tali prodotti a favore delle Categorie meno abbienti. La possibilità di incrementare la vendita di tali prodotti contribuisce certamente alla attuazione dei principi sopra indicati. Tenuto conto che tale argomento risulterebbe all’ordine del giorno del Consiglio Regionale previsto per martedì 19 p.v., chiediamo cortesemente di poter essere ascoltati in qualunque momento e, nel contempo, rinviare la discussione e l’eventuale votazione su tale specifica proposta”.
La Faib rileva, tramite le parole del suo Presidente Regionale Andrea Stefanelli che “Fra l’altro, la stessa Corte Costituzionale, con sentenza n. 105, del 5 aprile 2016, ha stabilito, nel caso della Regione Lombardia, che la previsione di un obbligo analogo a quello attualmente previsto dalla legislazione toscana è del tutto conforme alla norma statale, in quanto può essere derogato qualora ricorrano le medesime condizioni prescritte a livello nazionale, vale a dire ogni qual volta l’adempimento risulti impossibile sotto il profilo tecnico oppure sia fonte per il gestore di costi economici eccessivi e sproporzionati rispetto alle finalità dell’obbligo stesso. Sembra, dunque, che la Proposta di Legge della Regione Toscana, oltre a non cogliere gli obiettivi positivi per l’ambiente ed i consumatori sopra evidenziati mostri di porsi in evidente contrasto con la linea adottata dal legislatore statal e comunitario”.