Il Comitato di Colore Eni, riunitosi nella sede nazionale di Confesercenti, ha fatto il punto sulla delicata trattativa per il rinnovo dell’accordo economico e normativo in corso con l’Azienda.
Il dibattito ha visto un ampia partecipazione di gestori in rappresentanza del territorio nazionale e confermato che le posizioni dei gestori registrano, rispetto alle disponibilità aziendali, ancora divergenze in relazione agli aspetti economici e gestionali.
La riunione ha registrato lo stato di profonda preoccupazione per l’andamento del settore, per la forte crisi delle vendite, per il crescente malessere che si è diffuso, sia per l’inasprimento delle spese di gestione che per la sua accresciuta complessità che per le incomprensibili politiche di pricing che stanno suicidando il comparto.
A ciò si è aggiunta la delusione per la mancata condivisione di una strategia aziendale in grado di fronteggiare la più grave e lunga crisi della distribuzione carburanti in Italia. Il Comitato di Colore Eni della Faib ha espresso disappunto per i cambi di rotta impressi ad una trattativa che, pur con fatica, aveva registrato alcune significative convergenze. Gli intervenuti, nel quadro di una difficile e complessa vertenza, hanno ribadito l’esigenza di proseguire il confronto con l’Azienda, invitando la delegazione al Tavolo a rimarcare la fragile realtà di mercato dei punti vendita a marchio, la problematicità determinante delle questioni economiche e finanziarie, l’insostenibilità dei conti economici.
L’incontro ha evidenziato che l’attuale fase negoziale, caratterizzata, dunque, ancora da significative differenze sul piano economico e da criticità gestionali crescenti, deve valutare sul Tavolo di confronto anche altri elementi politici e normativi, amministrativi e di welfare, aggredendo voci di spese improprie e ripristinando l’agibilità dei punti vendita nei diversi contesti, nell’ambito di un confronto più ampio e più approfondito sulle ragioni stesse dell’attuale crisi, non tutte ascrivibili alla caduta della spesa.
Più in generale, il Comitato di Colore ha posto l’esigenza di andare alle radici della crisi e di traguardare obiettivi di sistema che sappiano ricollocare i gestori al centro del sistema, contrastando quei fenomeni di emarginazione dalla rete che privano i territori di servizi, producono povertà e disoccupazione e impoveriscono gli stessi asset delle petrolifere.
Il Comitato ha quindi invitato tutte le sedi territoriali Faib a svolgere riunioni sul territorio, coinvolgendo tutti i gestori a marchio per renderli partecipi del difficile lavoro e del confronto in corso che faticosamente la delegazione sta portando avanti al Tavolo negoziale, chiedendo la massima collaborazione e la condivisione, nelle sedi sindacali, delle scelte individuali e collettive che potrebbero scaturire.