Faib, Fegica e Figisc con una nota congiunta a firma dei rispettivi Presidenti Martino Landi, Roberto Di Vincenzo e Maurizio Micheli, hanno voluto sottolineare il loro apprezzamento all’operazione di acquisizione, da parte di Kuwait, del marchio Shell per cui ora è atteso il nullaosta dell’Antitrust.
E’ notizia di pochi giorni fa, infatti, l’annuncio dell’accordo tra Shell e Kuwait Petroleum International (KPI) per la cessione delle partecipazioni nelle società attive nei business Shell Rete, Aviazione, Supply e Distribuzione in Italia.
Le tre Federazioni hanno inviato una lettera indirizzata al Presidente di Q8 Italia Ing. Alessandro Gilotti e al Direttore Ing. Biagio Grande in cui rimarcano il loro apprezzamento non mancando però di chiedere un incontro urgente con i vertici dell’azienda per capire i termini dell’intesa che vede coinvolti circa 800 gestori – e migliaia di dipendenti – che saranno chiamati a cambiare bandiera.
“Con questa operazione il marchio Q8 si candida a svolgere, nel mercato italiano, un ruolo da protagonista della distribuzione carburanti – sottolineano nella nota Faib, Fegica e Figisc – rafforzando la propria posizione competitiva, operando importanti sinergie derivanti dall’integrazione degli asset e delle attività commerciali e logistiche con, ci auguriamo, benefici effetti sul comparto”.
Ciò che, in buona sostanza, vorrebbero sapere Faib, Fegica e Figisc è come cambierà la condizione dei gestori Shell che si uniranno a quelli Q8, il loro rapporto contrattuale con la nuova società di riferimento e le modalità operative con le quali dovranno misurarsi le gestioni.
“Sulla rete Shell – sottolineano le Federazioni – persiste un contenzioso politico-sindacale ma anche giuridico e legale in ordine alla sistematica violazione ed elusione del quadro normativo vigente dettato dalla legislazione speciale di settore e vale a dire del D. Lgs. 32/98, della L. 57/ 2001, riconfermato dalla L. 27/20012”.
D’altronde le contestazioni delle tre sigle sindacali non sono per nulla nuova alla Shell. Si ricorderà la nota del 25 novembre scorso che Faib, Fegica e Figisc avevano inviato alla Compagnia della Conchiglia in cui evidenziavano le gravi violazioni normative e i conseguenti crediti avanzati dai gestori a marchio della rete ordinaria e di quella autostradale derivanti dalla mancata negoziazione dei rinnovi contrattuali.
Sul tavolo anche la questione dei gestori cosiddetti “Aico” nei confronti dei quali le Federazioni chiedono a Q8 come si procederà.
Per Faib e Faib/Autostrade, Fegica e Figisc/Anisa è assolutamente necessario acquisire tale orientamento e nel caso affrontare le difficili operazioni di “recupero” dei gestori “Aico” al regime ordinario dei contratti di affidamento in uso gratuito normato dal D. Lgs. 32/98.
In aggiunta alla specifica problematica legata all’acquisizione Shell, permangono inoltre, sulla rete Q8 le criticità già puntualmente contestate all’azienda in ordine al:
– rinnovo dell’accordo economico-normativo
– “progetto Evo”
– il massiccio ricorso ad “accordi individuali” di natura privatistica per imporre ai gestori a marchio una contribuzione sugli sconti a decurtazione del margine stabilito negli accordi
– la crescita esponenziale degli impianti a marchio in modalità ghost che prefigura e sostanzia sia la violazione delle condizioni eque e non discriminatorie – sancita dalla L. 27/20012, art 17 comma 14, per i gestori a marchio contrattualizzati ai sensi del D. Lgs. 32/98 con il vincolo d’esclusiva
“A tale quadro – aggiungono le Federazioni – va aggiunta un vero e proprio abuso di posizione dominante sostanziato da un evidente ed eccessivo squilibrio di diritti e di obblighi in capo ai gestori, considerato che la dipendenza economica è valutata tenendo conto anche della reale possibilità, per la parte che abbia subìto l’abuso, di reperire sul mercato alternative soddisfacenti (L. 287/90 e L. 192/98)”.