Faib, Fegica e Figisc, in vista dell’incontro del 4 dicembre prossimo convocato dal MSE, scrivono al Sottosegretario Prof. Claudio De Vincenti e annunciano lo sciopero della distribuzione carburanti previsto per i giorni 12 e 13 dicembre, precisandone i motivi.
Le tre Federazioni chiariscono in premessa che “Tenuto conto che sotto il profilo strettamente formale, la proclamazione è avvenuta successivamente alla Sua convocazione del Tavolo in oggetto teniamo a chiarire, ove ce ne fosse bisogno, che tale successione di eventi è del tutto casuale e che, in nessun modo, può essere interpretato come una intenzionale o premeditata scortesia nei confronti dell’Istituzione”. Del resto le Associazioni dei gestori e la categoria tutta hanno sempre improntato le relazioni istituzionali al massimo rispetto e all’ attenzione alle esigenze dei cittadini.
Ma, continuano Faib Fegica e Figisc, “La gravissima situazione di estrema sofferenza in cui versano le persone e le famiglie (…) non consente ulteriori dilazioni temporali alla indifferibile urgenza di dare una risposta tangibile all’emergenza”, che proseguono denunciando come, “solo negli ultimi 18 mesi, quasi 1 gestore su 5 è stato letteralmente costretto ad abbandonare la sua attività, il suo lavoro, il reddito che aveva contribuito a sostenere la propria famiglia”. E il debito che l’intera categoria ha contratto verso Compagnie petrolifere, retisti indipendenti e banche supera ormai i 300 milioni di euro.
“Sono numeri che, da soli, definiscono i termini di una questione che non può essere confinata ai benzinai – rincarano la dose i gestori – ma che danno l’esatta misura di quanto sia il “sistema” sull’orlo di conseguenze imprevedibili, da ogni punto di vista”. La richiesta dei rappresentanti della categoria, dunque, è chiara: “a questa situazione di emergenza è necessario rispondere, prima di ogni altra cosa, con misure di emergenza, che, nel caso specifico e per le circostanze maturate – vacatio contrattuale degli accordi economico-normativi, azioni commerciali che hanno intaccato i margini concordati, ecc. -, assumono il valore di misure economiche indifferibili.
In chiare parole, denaro. Questo e solo questo potrebbe ripristinare le condizioni minime di serenità per proseguire sulla strada intrapresa che auspichiamo porti ad una vera modernizzazione della rete, ad una maggiore concorrenza e ad eque condizioni di competitività nel mercato cui, come dimostrano i contributi che le nostre Federazioni hanno rispettivamente prodotto sul Documento governativo per la Strategia Energetica Nazionale, la categoria è seriamente interessata”.