Faib Autostrade, Fegica Cisl, e Anisa Confcommercio sono intervenute con una nota ufficiale, rivolta al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, On.le Maurizio Lupi, al Ministro dello Sviluppo Economico, Dott.ssa Federica Guidi, ai Vice Ministri dei Trasporti, Sen. Riccardo Nencini e dello Sviluppo Economico, Prof. Claudio De Vincenti, oltre che al Prof. Andrea Comanzi, Presidente dell’Autorità dei Trasporti e al Prof. Giovanni Pitruzzella, Presidente dell’AGCM e, per conoscenza, all’On.le Sergio Chiamparino, Presidente della Conferenza Stato-Regioni, sulle gare per l’affidamento delle aree di servizio autostradali e sui procedimenti per l’individuazione delle AdS da chiudere per la ristrutturazione del comparto.
Nella nota unitaria le Federazioni hanno posto all’attenzione dei destinatari “le questioni legate al processo di ristrutturazione della rete distributiva lungo la viabilità autostradale che, come è noto, opera in regime concessorio” ricordando che “Per iniziativa del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, proprio per consentire la ristrutturazione del comparto, l’AGCM, ha convenuto sull’opportunità di concedere una proroga – fino al 31.12.2015 – alla normale scadenza degli Affidamenti, proprio per avere il tempo necessario a predisporre un piano di chiusure che rendesse l’offerta al pubblico più economica e più compatibile con le mutate esigenze di mobilità dell’utenza.”
Le tre Associazioni dei gestori autostradali considerato che “sono trascorsi, invano, alcuni mesi senza che i Ministeri interessati abbiano predisposto gli strumenti necessari ad operare in tal senso (…)”, hanno chiesto “cosa i Ministeri interessati e le Autorità preposte intendano fare per evitare che l’intero comparto si ritrovi, fra poche settimane, di fronte a nuovi "bandi di gara" che non rispondono a criteri oggettivi ma che ricercano la massimizzazione del profitto a scapito del servizio, della mobilità, dell’utenza e delle stesse gestioni rappresentate. Anche in accoglimento delle raccomandazioni dell’AGCM sul contenimento della royalty a favore di una riduzione del prezzo al pubblico.”
I tre Presidenti hanno quindi sollecitato “…un rapido chiarimento ed una chiara decisione in ordine all’assunzione delle decisioni necessarie a riavviare gli "Affidamenti" attraverso gare di evidenza pubblica” che… “non possono non tenere conto della necessità di procedere a chiusure di impianti marginali ed inefficienti; di garantire, con continuità e regolarità, il pubblico servizio in ogni condizioni; di richiamare le caratteristiche indispensabili – ex Lege 1034/70 e D.Lgs.112/98 – per aggiudicarsi l’Affidamento; del ruolo delle Regioni nel processo di affidamento; delle osservazioni ripetutamente effettuate dall’AGCM sull’esclusiva d’area e sui servizi di ristoro e non oil sotto-pensilina; degli Accordi interprofessionali sottoscritti, in sede Minindustria, a luglio ed a dicembre 2002 sulla continuazione dei contratti – chiunque sia il nuovo affidatario – con i gestori presenti fino alla naturale scadenza contrattuale. Ciò, a tutela dei livelli occupazionali (nel comparto, oggi, i lavoratori diretti sono oltre 6.000) che verrebbero irrimediabilmente compromessi.”
Nella comunicazione i tre Presidenti sottolineano che la "selfizzazione" selvaggia violerebbe le ragioni stesse che hanno mantenuto questo settore nell’area concessoria in quanto svolge un "pubblico servizio" a favore degli utenti, difficilmente assicurabile senza la presenza dei gestori e degli addetti. Ventiquattro ore al giorno, trecentosessantacinque giorni l’anno.”