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Faib e Fegica pronte ad azioni dirompenti. Al Governo: rendete effettivo il provvedimento di deduzione forfettaria e fermate la farsa della finta riforma. Si riconvochi il tavolo petrolifero

Con una nota, il coordinamento unitario Faib Fegica è intervenuto sul Presidente del Consiglio dei Ministri On.le Silvio Berlusconi, sul Dott. Gianni Letta, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, sull’On.le Paolo Romani Ministro dello Sviluppo Economico e sull’On.le Giulio Tremonti Ministro dell’Economia in materia di deduzione forfetaria dal reddito d’impresa e di provvedimenti urgenti in materia di distribuzione carburanti.
La nota ha rappresentato la situazione di estrema difficoltà legata all’incertezza dei provvedimenti fiscali che riguardano la categoria. Infatti, denuncia la nota “La formulazione della norma, all’interno del D.L. appena approvato dal Senato ripropone, drammaticamente, i problemi che immaginavamo fossero superabili (così come ci era stato assicurato) con specifici emendamenti governativi in sede di conversione del “Milleproroghe”. Purtroppo così non è stato e tutti gli emendamenti sono stati respinti dal Governo.”
Faib e Fegica denunciano che “Per effetto di tale chiusura, la deduzione forfetaria dal reddito d’impresa sarà subordinata, per il 2011, all’emanazione di un Decreto Interministeriale (sentita l’Agenzia delle Entrate) mentre per l’anno successivo non si prevede alcunché tanto che la stessa norma invita, in sede di versamento dell’acconto di imposta per l’anno 2012, a procedere senza tenere in alcun conto l’effetto della deduzione applicata nell’anno precedente”.
I Presidenti di Faib e Fegica continuano segnalando che “A completamento di un quadro a tinte fosche dal quale emerge un vero e proprio “accanimento” nei confronti della nostra categoria, c’è da sottolineare che, ripetutamente, i gestori degli impianti di distribuzione sono fatti oggetto di iniziative – anche legislative – che non obbediscono al alcuna ratio economica e che non riescono a tenere conto che, neppure due anni fa’, con un consenso sofferto, la nostra categoria ha dato il suo costruttivo apporto all’approvazione della Legge 133/08 che ha profondamente riformato il settore. Ora siamo in presenza di una nuova iniziativa legislativa promossa dal Ministro Romani (e Calderoli?) con la quale si intende riformare, per l’ennesima volta (sette in 12 anni), l’assetto della distribuzione carburanti.”
I sindacati segnalano che “La norma in corso di presentazione, già arrivata al Consiglio dei Ministri l’8 febbraio e, poi, ritirata, interrompe un tavolo di “concertazione” ministeriale che tra mille difficoltà stava ricercando un equilibrio e contiene notevoli difformità rispetto al testo convenuto con il Mise, frutto di quell’intesa che il 14 settembre scorso portò alla revoca della chiusura degli impianti già proclamata.”
Sulla scorta di queste considerazioni, Faib e Fegica chiedono al Presidente del Consiglio “(…)la Sua diretta mediazione alla soluzione della vertenza in atto, unitamente al riavvio del “tavolo petrolifero” per concertare, in modo condiviso, un’organica riforma del settore, non più rinviabile (e sulla quale, la Categoria ha specifiche proposte). “
Faib e Fegica avvertono che “Ove non si addivenisse ad una “ragionevole” composizione e la categoria si trovasse di fronte al permanere della netta chiusura da parte del Ministro dell’Economia alla rivisitazione, con le modalità già convenute con il Governo in sede ministeriale, della “deduzione forfetaria” ed ove perdurasse la scelta del Ministro dello Sviluppo Economico di procedere alla proposizione di una norma, radicalmente difforme dal quella convenuta in sede di intesa presso il Mise (14/9/2010),” la categoria non esiterebbe a “trasformare, la mobilitazione in atto, in una chiusura degli impianti su tutto il territorio nazionale nonché disdettare tutti gli accordi sottoscritti con l’industria petrolifera per riappropriarsi della facoltà di determinare il prezzo di rivendita al pubblico.”
I due sindacati, tuttavia, confermano la piena disponibilità al confronto “di fronte all’intricata serie di provvedimenti che vengono emanati a raffica dalle varie “competenze governative”, prima di assumere qualsivoglia decisone”.