La Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dalla Presidenza del Consiglio sulla Legge 34/2014 della Regione Lombardia (Disposizioni in materia di vendita dei carburanti per autotrazione. Modifiche al titolo II, capo IV della Legge regionale 2 febbraio 2010, n. 6 – Testo Unico delle Leggi regionali in materia di commercio e fiere), che dispone che i nuovi impianti o quelli da ristrutturare si debbano dotare di almeno un prodotto tra metano, gpl ed energia elettrica.
La Consulta inoltre specifica che ciò non vale qualora tali interventi siano tecnicamente non fattibili, o con costi sproporzionati all’entità della modifica, sia per gli impianti esistenti che per i nuovi.
Infine, per la Corte Costituzionale tale Legge è conforme alle liberalizzazioni del settore, non viola la potestà statale esclusiva sulla concorrenza, né i principi europei; fissare criteri ambientali rispetta la concorrenza, migliora la qualità ambientale e mette a disposizione dei consumatori una più ampia gamma di servizi.
“Esprimiamo soddisfazione per la decisione della Corte Costituzionale di dichiarare “non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dalla Presidenza del Consiglio sulla Legge 34/2014 della Regione Lombardia (Disposizioni in materia di vendita dei carburanti per autotrazione. Modifiche al titolo II, capo IV della Legge regionale 2 febbraio 2010, n. 6 – Testo Unico delle Leggi regionali in materia di commercio e fiere), che dispone che i nuovi impianti o quelli da ristrutturare si debbano dotare di almeno un prodotto tra metano, gpl ed energia elettrica”. Così Martino Landi Presidente Faib-Confesercenti.
“Bene – prosegue Landi – anche la specifica che l’obbligo non vale qualora tali interventi siano tecnicamente infattibili, o con costi sproporzionati all’entità della modifica, sia per gli impianti esistenti che per i nuovi. Cade in questo modo definitivamente una questione sollevata artificiosamente da coloro che volevano fare un facile business a spese dell’ambiente, della ristrutturazione e dell’innovazione della rete carburanti. Dotare i distributori di più tipi di carburanti va a vantaggio degli operatori – conclude il Presidente Faib – che così hanno una più ampia offerta per i loro clienti, oltre a rispettare i criteri ambientali, senza violare la concorrenza”.