Eni con una nota indirizzata ai Presidenti di Faib, Fegica e Figisc ha invitato le Federazioni dei gestori a riprendere il confronto fin qui svolto per il rinnovo dell’Accordo economico normativo.
Nella nota si invita le Federazioni a proseguire il lavoro fin qui impostato per rinnovare l’Accordo del 2014 definendo una nuova cornice economica e normativa per i gestori a marchio.
“Si tratta di un appuntamento importante per la categoria, dice il Presidente Faib, Martino Landi. I nostri gestori vogliono capire che futuro li attende. Su quali piani l’azienda sta lavorando o intende lavorare. Ma vogliono dire anche la loro. Abbiamo idee e proposte. Ci confronteremo in modo serio e costruttivo. Al market leader, proseguendo il confronto in atto, porremo l’esigenza di condividere alcune scelte. Mai come in questo momento la trattativa verte sul futuro professionale dei gestori. Ridefinire i profili di servizio, gli interventi, la stessa mission delle aree, target prestazionali e profili professionali per la nuova rete di energia per la mobilità sono temi di confronto, soprattutto in una fase dichiaratamente di transizione. Il sindacato e non solo l’azienda si pone la questione di come la categoria può affrontare il futuro, che è in profondo e rapido cambiamento. Di fronte abbiamo erogati in calo, domanda di nuova energia, organizzazione della mobilità in corso di ridefinizione. Per questo occorre un carnet fatto di un’ampia offerta di servizi anche oltre la tradizionale distinzione oil e non oil, in modo adeguato. Conta l’attrazione del punto vendita e la funzionalità multiservizi. Questo implica uno sforzo importante in materia di riconoscimento professionale della figura del gestore a cui si richiede capacità gestionali complesse, competenze specifiche, attitudine di indirizzo e coordinamento di risorse umane. E un adeguato riconoscimento economico. Argomenti che richiedono un ampio coinvolgimento della categoria per condividere modalità e obiettivi. Gli strumenti delle relazioni industriali, dalla formazione continua alla bilateralità, possono dare un riferimento operativo. Certamente siamo di fronte a uno di quei momenti in cui bisogna fare delle scelte, innovative in tema di modernizzazione e organizzazione delle aree in linea con le esigenze poste dalla transizione energetica. Questo porta con sè anche la necessità di condividere interventi in materia di razionalizzazione della rete, di contrasto all’illegalità e all’evasione contrattuale.”