Faib Fegica e Figisc, con una nota unitaria, hanno preso atto della nuova disponibilità di Eni a proseguire il confronto sindacale senza dover discutere dei contratti di commissione.
Il ripensamento dell’azienda, emerso durante l’incontro fissato dalla compagnia lunedì 17 marzo us, svoltosi con la sola presenza di Figisc, avendo Faib e Fegica voluto ribadire la netta contrarietà a legare la discussione del rinnovo dell’accordo economico normativo con elementi non ancora normati, ha indotto Faib Fegica e Figisc a richiedere alla compagnia un nuovo incontro.
Va in questo senso quanto riportato- e non smentito- sul n.14 di Figisc Anisa news che svolgendo il report dell’incontro recita “Nell’incontro, ENI ha dichiarato a FIGISC – e ora è opportuno lo confermi con chiarezza a tutti, Gestori ed Organizzazioni– che non è sua intenzione sottoporre il raggiungimento di un accordo [sul quale esistevano, come più volte ribadito da FAIB, FEGICA e FIGISC, distanze non insormontabili da colmare al momento della interruzione della trattativa] a condizioni legate alla accettazione di nuove forme contrattuali e che l’accordo è relativo agli attuali istituti contrattuali.”
A fronte di tale nuova impostazione, nella nota, inviata nel pomeriggio del 18 marzo us, le tre Associazioni unitariamente “prendono atto di quanto emerso nella giornata di ieri, vale a dire che è piena volontà della medesima Azienda di addivenire ad un accordo entro il quadro normativo contrattuale in essere, secondo le condizioni già illustrate nel corso dei numerosi incontri svoltisi dal maggio 2013 con le Organizzazioni.”
Le Federazioni hanno, quindi, ben accolto la nuova impostazione fornita da Eni, giunta nelle stesse ore in cui il Ministero dello Sviluppo Economico interveniva con la convocazione della riunione per valutare lo stato di avanzamento dell’analisi delle nuove tipologie contrattuali per l’affidamento e l’approvvigionamento degli impianti di distribuzione carburanti. L’intervento ministeriale sgombra il campo da equivoci e ricentra il confronto sulla materia tra i soggetti deputati a farlo.
E’ in questo contesto che va dunque inquadrata la richiesta di “riprogrammare il confronto”- come ha scritto l’azienda sul suo portale- e riprendere i lavori per il rinnovo dell’Accordo che è sempre più necessario per le gestioni a marchio, segnate- come tutto il settore- da una crisi senza precdenti.