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Diritti Camerali, Faib: il Ministero faccia rispettare la Legge

Con una nota urgente inviata al Ministro dello Sviluppo Economico e agli uffici tecnici ministeriali di via Molise, oltre che all’Unioncamere, la Faib è intervenuta nuovamente sulla questione dei diritti camerali.
Nella nota la Faib ricorda che “ l’art. 44 della legge 23 luglio 2009, n. 99, stabiliva, limitatamente al versamento del diritto annuale relativo all’anno 2009, che, fatta salva la possibilità di successive disposizioni di portata più generale e di durata non limitata, anche nell’ambito dell’ordinaria potestà regolamentare in materia di accertamento, riscossione e liquidazione del diritto annuale di cui al comma 3 dell’art. 18 della legge n. 580/93, per le imprese esercenti attività di distribuzione di carburanti, il fatturato di cui all’art. 1, comma 1, lettera f), numero 4), del regolamento di cui al Dm n. 359/01, deve essere inteso al netto delle accise.”
La Federazione ha sottolineato al Ministro che “Per quanto la scrivente Associazione abbia a gran voce richiesto che a detta previsione venisse riconosciuto carattere strutturale, come peraltro la norma lasciava intendere, la stessa è rimasta una previsione isolata”, chiedendo che la stessa venga considerata tra le misure da prendere con urgenza in un eventuale intervento riformatore.
La nota Faib, entrando nel dettaglio, evidenzia che “Con circolare del 14 luglio 2009, il Ministero dello Sviluppo economico chiarì poi che le imprese che avessero già provveduto al versamento del diritto annuale 2009 potevano, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, compensare le somme versate in eccedenza, entro il termine di pagamento dello stesso diritto relativo all’anno successivo. Nel caso in cui tali imprese non si fossero avvalse di tale facoltà, le stesse avrebbero potuto, ai sensi dell’articolo 10, comma 1, del decreto n. 359/2001, presentare, a pena di decadenza, entro 24 mesi dalla data del pagamento, alla competente Camera di commercio, richiesta di rimborso delle somme versate in eccedenza rispetto al dovuto, allegando la documentazione necessaria per evidenziare la non sussistenza dell’obbligo di pagamento o le eventuali somme versate oltre il dovuto.”
Alla luce della considerazione che dal Ministero dello Sviluppo economico non sono mai giunte istruzioni inerenti le modalità di calcolo del fatturato “al netto delle accise”, la Faib rende noto al Ministero che “i gestori di impianti di distribuzione dei carburanti hanno proceduto autonomamente, “depurando” i redditi prodotti nel 2008 dalle accise.”
A proposito della mancata emanazione di istruzioni ministeriali, (ciò che comunque non può comportare il disconoscimento del diritto per le imprese di pagare il diritto camerale secondo i princìpi introdotti dall’art. 44 della legge n. 99/2009) la Federazione dei gestori denuncia che “alcune camere di commercio impropriamente starebbero procedendo- e in alcuni casi hanno già proceduto- nei confronti dei gestori facendo iscrivere a ruolo il mancato pagamento di parte del diritto camerale 2009.”
In relazione a quanto sta accadendo, censurabile nel merito e nel metodo, ferma restando l’impugnazione delle cartelle, che verrà effettuata dai soggetti interessati con l’assistenza della Federazione e dei difensori, la Faib ha espresso “preoccupazione per la possibilità che quanto accaduto in qualche caso – a nostra conoscenza – per ora isolato possa estendersi a macchia d’olio nel momento in cui le varie Camere effettueranno i controlli sul pagamento del diritto annuale 2009” e pertanto ha chiesto al Ministero di” esprimere una posizione chiara e netta sulla vicenda, comunicando al sistema camerale che non è possibile procedere nei confronti di chi ha esercitato un diritto riconosciuto dalla legge senza almeno aver aperto un previo procedimento che consenta all’interessato di esprimere le proprie ragioni.”