Una delegazione Faib ha incontrato la senatrice Anna Rita Fioroni firmataria del provvedimento varato dal Senato della Repubblica in materia di obbligo di trasmissione dei prezzi praticati dalle singole gestioni al MSE.
La delegazione Faib ha rappresentato il disagio degli operatori e tutte le difficoltà del nuovo onere amministrativo in capo ai gestori della rete ordinaria, soprattutto dei piccoli impianti e chiesto il ritiro o in subordine necessarie correzioni/revisioni da apportare al testo in sede di conversione alla Camera.
E’ una misura infatti complessa e complicata, di difficile gestione sia nella parte di comunicazione che di ricezione e gestione dei dati in quanto la mole dei dati da trattare appare spropositata superando mediamente oltre mezzo milione di comunicazioni giornaliere.
Infatti l’idea di sistematizzare i prezzi praticati quotidianamente sui 25 mila impianti in relazione sia ad ogni tipologia di carburante commercializzato8 in genere 4 prodotti, piu gpl e metano) sia alle modalità di vendita (servito, fai date e pre pay) moltiplica in termini esponenziali la massa di informazioni e di numeri da trasmettere, ricevere, sistemare e rendere fruibili.
E’ una logica che sfugge a qualsiasi intelligenza informativa in quanto la massa stessa non si presta ad una lettura accessibile e finalizzata alla scelta della migliore offerta. Inoltre la gestione stessa sarà causa di notevoli disguidi tra il dato trasmesso quello ricevuto e quello elaborato, esponendo i gestori a rischi di ingiuste sanzioni e ingolfando il contenzioso civile, senza contare il fatto che oggi la concorrenza sugli impianti spinge a cambiare prezzo, anche più volte al giorno, in ragione di quelli praticati sul bacino di utenza, con ulteriori obblighi di comunicazione.
La Faib nel corso dell’incontro ha richiamato il dettato normativo previsto dal Reg. comunitario 2790/99 che attribuisce al venditore la facoltà di fissare il prezzo finale in assoluta libertà d’impresa. La comunicazione obbligatoria, oltre che farraginosa e pesante, dal punto di vista della gestione dei pv, suona anche discriminatoria nei confronti di altri operatori economici.
Se lo spirito della norma inserita era quello di perseguire più trasparenza e magari più concorrenza Faib ha fatto rilevare che si è sparato nel mucchio senza colpire i veri detentori della leva del prezzo.
La maggiore concorrenza può essere perseguita con la separazione della rete vendita, dando la possibilità ai gestori di essere pienamente liberi di acquistare alle migliori condizioni di mercato e rivendere a prezzi competitivi.
Ad oggi invece i gestori, in ragione dell’obbligo di acquisto in esclusiva, sono tenuti a comprare il prodotto a prezzi definiti dalle compagnie e a rivendere sostanzialmente a prezzi consigliati dalle stesse compagnie, con modalità e frequenza prestabilite, con un margine fisso invariabile.
La via da seguire per dare più trasparenza al settore è il superamento dell’oligopolio petrolifero verticalmente integrato, capitanato da Eni, attraverso o la separazione della rete vendita o il superamento dell’obbligo di esclusiva.
La senatrice ha convenuto con la delegazione Faib sulla complessità della materia e sulle enormi difficoltà che la norma potrebbe provocare ai gestori.
Ha ribadito la necessità di maggiore concorrenza e trasparenza nel settore riservandosi di studiare le proposte di Faib in materia di separazione della rete vendita e di superamento dell’obbligo di acquisto inn esclusiva.
La senatrice Fioroni si è dichiarata disponibile a rivedere la proposta finalizzata a introdurre più chiarezza e più informazioni sui meccanismi di formazione dei prezzi, prendendosi l’impegno di valutare e sostenere le modifiche da apportare durante il dibattito in aula per non gravare sugli operatori della distribuzione carburanti e spostare la comunicazione in capo a soggetti definiti e strutturati.