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Deduzione forfettaria, il Governo nel nuovo Milleproroghe ignora richieste dei gestori. Bonus fiscale nuovamente a rischio

L’Agevolazione fiscale concessa agli esercenti di impianti di distribuzione di carburante (articolo 2, comma 5) è stata riproposta alla Camera – dopo i rilievi del Presidente Napolitano – nella stessa formulazione che lasciava insoddisfatta la categoria, preoccupata dal rinvio ad un nuovo decreto dirigenziale interministeriale per la piena attuazione del provvedimento.
Di fronte ad un Governo che a più riprese si è rimangiato gli impegni presi e sottoscritti, il rinvio a questo ulteriore atto, per riconoscere il bonus, lascia molto preoccupata la categoria.
Il provvedimento oggi al voto alla Camera proroga, per il periodo d’imposta 2011, la deduzione forfetaria dal reddito di impresa per gli esercenti impianti di distribuzione carburanti. La proroga è disposta nel limite di spesa di 24 milioni di euro per l’anno 2012.
Inoltre i contribuenti fruitori dell’agevolazione, nel determinare l’acconto dovuto per il periodo di imposta 2012, devono assumere quale imposta riferita al periodo precedente quella che si sarebbe determinata senza tenere conto della deduzione forfetaria.
Quest’ultimo inciso rivela la volontà del Governo di porre fine al riconoscimento del bonus che viene rinnovato ormai da quindici anni, in violazione degli impegni sottoscritti dal Ministro Scajola e dal Sottosegretario Saglia di renderlo invece strutturale.
Riportiamo il testo ripresentato alla Camera che è, pari pari, quello già licenziato dal Senato.

 

Dunque, il Governo ha ignorato l’ennesimo tentativo di soluzione prospettata dalla nota di Faib e Fegica, rifiutando il terreno del dialogo costruttivo.
Intanto la Conferenza dei Capigruppo del Senato si è riunita il 23 febbraio u.s. in relazione alla possibile modifica da parte della Camera dei Deputati del decreto-legge recante proroga termini, già approvato dal Senato stesso (ddl 2518).
Tenuto conto che la data di scadenza del decreto è domenica 27 febbraio, l’Assemblea sarà convocata nella giornata di sabato 26 alle ore 11.
Le dichiarazioni di voto con trasmissione in diretta televisiva inizieranno alle ore 14; il voto finale è previsto intorno alle ore 15.
Se il provvedimento dovesse essere approvato così come riformulato – e come tutto lascia credere – ci troveremo nelle prossime settimane a dover richiedere l’attuazione del provvedimento e la reiterazione per l’anno prossimo, cosa che comporterà – come la storia recente ci insegna – ulteriori momenti di tensione ed agitazioni sulla rete.