E’ convocato il Comitato Nazionale di Colore Eni, per la rete ordinatoria e per la rete autostradale, il 14 Giugno 2011 a Roma presso la Confesercenti Nazionale per discutere della politica dei prezzi Eni, dell’iniziativa Iperself, dell’esame degli accordi del 29 luglio 2009 e del 5 novembre 2010 per la rete ordinaria e del 12 aprile 2011 per la rete autostradale.
La riunione ha lo scopo di valutare le iniziative sindacali da intraprendere nei confronti di un’azienda che sistematicamente sottoscrive impegni e accordi che immancabilmente, da 4 anni a questa parte, si rimangia e viola, calpestando la legge e gli obblighi contrattuali, salvo pretendere – forzando la mano – il rispetto delle nuove condizioni a lei favorevoli, ricorrendo a pressioni e sotterfugi di ogni tipo.
Un’azienda che è un caso all’interno stesso del mondo petrolifero.
Non è esattamente quello che ci si attenderebbe da un’azienda leader di mercato, storica e gloriosa per la storia energetica nazionale, per di più controllata dallo Stato e deputata a presiedere interessi strategici per il paese.
Un’azienda in crisi di identità, che perde quote di mercato ed erogati, che cambia strategia ogni 6 mesi, che smarrisce il patrimonio più prezioso, quello rappresentato dai suoi uomini sulla rete vendita, che sono l’autentico biglietto da visita. Un’ azienda che brucia valore, risultati ed asset.
E continua imperterrita ad alimentare il mostro bi-fronte dell’extra rete, a mandare fuori mercato parte rilevante della propria rete a marchio, a vessare i propri gestori con incombenze cervellotiche, a saccheggiare il margine dei propri operatori, con le iniziative in essere, tipo Iperself, e le altre brillanti idee che avanzano.
L’indicazione che la Faib manda ai propri associati è di non aderire a nessuna nuova proposta commerciale Eni avanzata a titolo oneroso.
Non si può chiedere ai gestori di combattere battaglie al buio, sconosciute per le finalità e soprattutto per le modalità. Fallimentari e propedeutiche al fallimento.
E’ troppo bello e troppo comodo dire “Armiamoci e partite”, fare i manager competitivi chiamando i gestori a pagare il conto.
I gestori Eni sono invitati a contribuire per la riuscita della riunione allargando la partecipazione ad una rappresentanza qualificata espressione di tutto il territorio nazionale.