La Giunta Nazionale Faib è stata convocata per mercoledì 22 maggio 2013 alle ore 10.30 presso la Confesercenti Nazionale per discutere della ripresa dell’attività politico parlamentare, dell’ipotesi di razionalizzazione della rete, delle relazioni industriali e dei rapporti con le Compagnie petrolifere e i retisti. La Giunta discuterà anche della proposta di organizzazione di una giornata di studio sul futuro della rete e dell’individuazione dei gruppi di lavoro per la preparazione dell’Assemblea Elettiva Faib da tenersi in autunno.
La sofferta ma positiva soluzione della grave crisi di Governo, con la costituzione dell’esecutivo Letta e la nomina anche dei Vice Ministri e dei Sottosegretari, con l’affidamento delle deleghe, e l’organizzazione degli assetti formali dei due rami del Parlamento con la costituzione delle Commissioni Parlamentari, restituisce al Paese una condizione di fisiologica funzionalità istituzionale. Ora occorre riaprire e riorganizzare l’agenda dei lavori parlamentari, partendo dai gravi problemi che si sono accumulati – aggravandosi – nel corso degli ultimi mesi.
Faib Confesercenti ha espresso soddisfazione per la soluzione data alla crisi politica ma ora occorre dare indicazioni e fornire risposte alle difficoltà delle imprese. Aggiungiamo che la squadra chiamata al timone del Ministero dello Sviluppo Economico appare di tutto rispetto, a partire dal nuovo Ministro Zanonato, uomo abituato ad affrontare le difficoltà del Governo del territorio, al Vice Ministro Prof. Catricalà, che ha una lunga esperienza all’Antitrust e poi come Sottosegretario a Palazzo Chigi, che conosce le problematiche della distribuzione carburanti, alla Senatrice Vicari, che è stata relatrice della Legge sulla rete nella passata legislatura, al Prof. De Vincenti, che del settore ha avuto già la delega.
Una squadra dunque che può operare bene. E se questo può avvenire solo con l’unità delle forze politiche e sociali, ciascuno faccia la sua parte per far ripartire la domanda interna e ridare slancio all’economia.
Evitare l’aumento dell’Iva, intervenire sul costo del lavoro, riportare la tassazione sui carburanti nei limiti e nella media europea devono essere tra gli obiettivi generali del Governo Letta. Occorre meno fisco ma bisogna anche mettere in agenda sia la questione della Tares, con meccanismi di equità, che il Sistri. Tra le questioni urgenti nell’agenda di settore, unanimemente condivisa dalla filiera, vi è la vicenda pluriennale della ristrutturazione della rete. Una problematica aperta da tempo su cui tutti sembrano convergere ma senza alcun risultato ultimo. Su quest’ultimo aspetto sia Unione Petrolifera che Faib, Fegica e Figisc hanno indirizzato una nota al Ministro Zanonato chiedendo di passare ad un’azione concreta per ridurre il numero degli impianti. Le tre Associazioni dei gestori hanno evidenziato al Ministro che il settore continua ad invocare – da tempo – la riduzione degli impianti che in Italia sono considerati con un eufemismo ridondanti, costituendo una rete caratterizzata da un eccesso di offerta e da erogati medi tra i più bassi d’Europa”. Faib, Fegica e Figisc hanno anche chiesto che si giunga ad una “ristrutturazione sensibile della rete” che coinvolga nel processo di chiusura tra i 5 e gli 8 mila punti vendita sulla rete ordinaria e, con opportune verifiche, anche sulla rete autostradale.
E’ un percorso obbligato se si vuole restituire competitività al settore e consentire la ripresa degli investimenti in un quadro di economicità complessiva. Un percorso che va accompagnato da un lato con misure di sostegno per le gestioni in uscita e misure di moratoria – limitate nel tempo – sui nuovi, e dall’altro con indicazioni vincolanti per la rete distributiva, in linea con la normativa comunitaria in materia ambientale e di sicurezza e servizi degli impianti.
La questione delle relazioni industriali e dei rapporti con le Compagnie e con i retisti non può che partire dal fatto che i Gestori hanno attraversato gli ultimi 4 anni in condizioni di estrema difficoltà. L’ultimo biennio è stato ancora più complicato con le vendite che hanno avuto un vero e proprio crollo, con diminuzioni di oltre il 20% sulla viabilità ordinaria e di quasi il 50% su quella autostradale.
Da questo occorre partire in quanto il settore è regolato, per quel che concerne la redditività delle gestioni dei punti vendita, dal venduto, contrariamente agli altri attori della filiera che dispongono di altre leve concorrenziali e reddituali, a partire dal prezzo praticato. Queste considerazioni ci portano a formulare la necessità di trovare dei nuovi punti di equilibrio – non necessariamente conflittuali – ma che anzi tengano conto della visione e degli interessi di tutti gli operatori. In questo senso occorre ripartire dal protocollo De Vincenti – firmato al Ministero da tutti gli attori della filiera – e riaffermare l’intangibilità del margine e il divieto di discriminazione tra gestori dello stesso marchio. Siamo consapevoli che sia il dilatarsi dei tempi per raggiungere questi obiettivi sia il momento delicato e drammatico che attraversiamo lavorano contro di noi. Ecco perché l’industria petrolifera deve segnare la propria attenzione ai temi sollevati con la riapertura immediata dei Tavoli.
E’ evidente che all’agenda dell’esecutivo Letta segnaleremo il primato della legalità e del rispetto delle Leggi di settore. Tra questi l’obbligo a negoziare per concludere nuovi accordi. Non può essere ammissibile l’atteggiamento dilatorio delle Compagnie, che in presenza di contratti scaduti, continuano ad accampare pretesti per rimandare il confronto sindacale, preferendo percorrere pratiche illegittime finalizzate ad aggirare gli accordi economici e ad imporre scelte unilaterali fuori dalla contrattazione sindacale, determinando di fatto una nuova e peggiorativa redditività dei gestori che la legge riserva al libero confronto tra la rappresentanza dei benzinai e le Aziende. Nella nuova fase di incontri – che va riaperta con rapidità – questi elementi saranno al centro del confronto. E’ evidente che se questa esigenza di riavviare costruttivamente i negoziati non fosse condivisa con atti concreti, saremmo pronti ad intraprendere altre strade, con azioni mirate Compagnia per Compagnia e verso coloro che non intendono rispettare gli accordi, a partire dai cali e dalla decurtazione forzata dei margini.
Riteniamo che il Tavolo negoziale sia il luogo principale del confronto per rimuovere le questioni aperte. Ad esso – e in esso – desideriamo portare la soluzione condivisa delle problematiche aperte: rinnovo economico degli accordi, nuove forme contrattuali, nuove tipologie di vendita , ristrutturazione della rete e nuove forme di pagamento, questioni varie.
Riteniamo – al di là dei singoli casi che esamineremo nelle sedi appropriate – innaturali altri sbocchi alternativi al confronto, salvo quello della protesta democratica; ma per la piena affermazione di questo sano principio occorre essere almeno in due: Compagnie e Associazioni dei gestori. Crediamo che vi siano ancora i margini perché si possa avviare conclusivamente il negoziato per raggiungere gli obiettivi sopra accennati. Per tutti gli altri casi, Faib, come già affermato e fatto in altre occasioni, valuterà il da farsi, senza escludere alcuna opzione.
L’alternativa al dialogo tra le parti è certamente la sconfitta della filiera, dei gestori ma anche – e ancor di più – degli attori più strutturati. Solo allora reagiremo, mettendo a disposizione della categoria e dei gestori interessati tutti i supporti legali per far valere singolarmente le propr
ie ragioni e i propri diritti.
La Giunta Faib svolgerà un franco dibattitto su questi aspetti e sulle iniziative in atto, che si realizzano in una nuova fase dei rapporti del settore e possono determinare nuove relazioni in un momento in cui importanti novità si vanno delineando nella governance del comparto petrolifero.
In questo scenario la Giunta sarà chiamata a definire una giornata di studio sul futuro della rete, in un confronto che conterà sull’apporto di autorevoli osservatori del settore e su rappresentanti dell’industria petrolifera, per delineare le linee della direzione di marcia del comparto, guardando all’Europa, per capire dove va il settore e come si posiziona il ruolo del gestore. Un confronto che auspichiamo utile per guardare alla rete di domani che dovrà contare sempre di più sulla capacità di gestione e professionalità multidisciplinare degli operatori della rete vendita. Un percorso non ideologico che apriamo in vista del dibattito che ci accompagnerà alla nostra Assemblea Elettiva di ottobre.