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Comunicato stampa unitario Faib Fegica Anisa del 13 agosto 2015

PUBBLICATO IL DECRETO CHE DÀ AVVIO ALLE GARE PER L’AFFIDAMENTO DELLE AREE DI SERVIZIO AUTOSTRADALI, CON LA “MANINA” DELLE COMPAGNIE PETROLIFERE CHE HA “INFILATO” MODIFICHE INACCETTABILI.
FERME SUL PROVVEDIMENTO LE RISERVE GIÀ ESPRESSE DALLA CATEGORIA CHE DECIDE DI ANDARE AVANTI CON L’AZIONE GIUDIZIARIA GIÀ IN CORSO, PER OTTENERE RICONOSCIMENTO AI DIRITTI DI UTENTI E GESTORI.
C’era forse da aspettarselo: il documento, che andava predisposto sei mesi fà e sottoposto all’approvazione delle Regioni cinque mesi orsono, ha visto la luce – e non è un caso – a ridosso di Ferragosto ed in pieno dispregio delle prescrizioni dell’Antitrust, che ha concesso la proroga dei termini di scadenza degli Affidamenti: per giunta e con molti contenuti negativi.

• Nessuna ristrutturazione della rete: chiudere 25 impianti per riaprirne 16 è un controsenso;
• Nessun miglioramento dei servizi offerti agli automobilisti, sostituiti, durante la notte, da self-service (presidiati?);
• Accorpamento di aree disomogenee ad esclusivo vantaggio di industria petrolifera e monopolisti della ristorazione, non certo di automobilisti e Gestori;
• Espulsione dei Gestori delle Aree di Servizio “riservate” a priori alla Ristorazione, con un indennizzo assolutamente vago ed approssimativo (come tutto il documento procedurale);
• Possibilità, dopo 5 anni, per la compagnia petrolifera Affidataria (o per chi si aggiudicherà la gara), di recedere dal contratto col gestore senza alcun onere, se non quello di “sgomberarlo” dall’Area di Servizio.
E per il resto del provvedimento, troppo poco il mantenimento della continuità gestionale solo per le aree di servizio non sottoposte ad accorpamenti; eccessivo il numero delle aree di servizio riservate a priori alla Ristorazione – anche a causa del menefreghismo dell’industria petrolifera -; troppo poco il mantenimento delle attività di somministrazione sottopensilina ai Gestori solamente dove già è attualmente esercitata; troppo fumoso il criterio di indennizzo per i Gestori, malamente scopiazzato da quello della rete ordinaria; largamente inefficaci i richiami al rispetto delle norme contrattuali vigenti; inaccettabile la sicura esclusione dei Gestori, di fatto stabilita già da adesso dalla continuità del contratto alla fine dell’Affidamento, in corso di aggiudicazione.L’industria petrolifera ha ottenuto, come al solito, la modifica ad un testo che prima era stato largamente condiviso, in piena afa agostana, confidando che passasse inosservato: un passaggio la cui chiave di lettura sta tutta nella decisione delle compagnie petrolifere di ridurre la loro presenza solo nelle tratte più remunerative, scaricando Automobilisti e Gestori (altro che strategie di rilancio, politiche di fidelizzazione e pricing).

Per questi motivi, e salve azioni di protesta che si ritenessero necessarie, continuerà l’azione già intrapresa dalle Organizzazioni di categoria dei Gestori di fronte al TAR del Lazio e verranno sistematicamente impugnati anche i singoli bandi di gara emanati dai Concessionari.

CHE DECIDE DI ANDARE AVANTI CON L’AZIONE GIUDIZIARIA GIÀ IN CORSO, PER OTTENERE RICONOSCIMENTO AI DIRITTI DI UTENTI E GESTORI.
C’era forse da aspettarselo: il documento, che andava predisposto sei mesi fà e sottoposto all’approvazione delle Regioni cinque mesi orsono, ha visto la luce – e non è un caso – a ridosso di Ferragosto ed in pieno dispregio delle prescrizioni dell’Antitrust, che ha concesso la proroga dei termini di scadenza degli Affidamenti: per giunta e con molti contenuti negativi.
• Nessuna ristrutturazione della rete: chiudere 25 impianti per riaprirne 16 è un controsenso;
• Nessun miglioramento dei servizi offerti agli automobilisti, sostituiti, durante la notte, da self-service (presidiati?);
• Accorpamento di aree disomogenee ad esclusivo vantaggio di industria petrolifera e monopolisti della ristorazione, non certo di automobilisti e Gestori;
• Espulsione dei Gestori delle Aree di Servizio “riservate” a priori alla Ristorazione, con un indennizzo assolutamente vago ed approssimativo (come tutto il documento procedurale);
• Possibilità, dopo 5 anni, per la compagnia petrolifera Affidataria (o per chi si aggiudicherà la gara), di recedere dal contratto col gestore senza alcun onere, se non quello di “sgomberarlo” dall’Area di Servizio.

E per il resto del provvedimento, troppo poco il mantenimento della continuità gestionale solo per le aree di servizio non sottoposte ad accorpamenti; eccessivo il numero delle aree di servizio riservate a priori alla Ristorazione – anche a causa del menefreghismo dell’industria petrolifera -; troppo poco il mantenimento delle attività di somministrazione sottopensilina ai Gestori solamente dove già è attualmente esercitata; troppo fumoso il criterio di indennizzo per i Gestori, malamente scopiazzato da quello della rete ordinaria; largamente inefficaci i richiami al rispetto delle norme contrattuali vigenti; inaccettabile la sicura esclusione dei Gestori, di fatto stabilita già da adesso dalla continuità del contratto alla fine dell’Affidamento, in corso di aggiudicazione.
L’industria petrolifera ha ottenuto, come al solito, la modifica ad un testo che prima era stato largamente condiviso, in piena afa agostana, confidando che passasse inosservato: un passaggio la cui chiave di lettura sta tutta nella decisione delle compagnie petrolifere di ridurre la loro presenza solo nelle tratte più remunerative, scaricando Automobilisti e Gestori (altro che strategie di rilancio, politiche di fidelizzazione e pricing).
Per questi motivi, e salve azioni di protesta che si ritenessero necessarie, continuerà l’azione già intrapresa dalle Organizzazioni di categoria dei Gestori di fronte al TAR del Lazio e verranno sistematicamente impugnati anche i singoli bandi di gara emanati dai Concessionari.

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