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Comunicato stampa: Federconsumatori ADUSBEF

Sistemi di pagamento: "No Card Day", ADUSBEF-Federconsumatori aderiscono sacrosanta protesta contro costi esagerati, che impoveriscono utenti ed esercenti, ingrassando banchieri e società carte di credito.

 

Adusbef e Federconsumatori, che parteciperanno alla conferenza stampa di domani a Roma alle ore 11,00 presso l’Hotel Nazionale indetta da Confesercenti, aderiscono convintamente alla sacrosanta protesta messa in atto dai gestori degli impianti dei carburanti, una disubbidienza civile denominata "No card day", per la giornata del 12.11.2014, nel rifiuto di accettare carte di credito o bancomat, per le elevatissime commissioni che ingrassano solo le banche e le società esercenti le carte di credito. Adusbef e Federconsumatori, pur consapevoli dei disagi degli utenti che non potranno utilizzare per domani la moneta elettronica negli impianti di distribuzione carburanti che hanno proclamato il "No card day", giornata a cui hanno aderito tutte le associazioni di categoria del settore, per manifestare il disagio degli operatori del settore, che pur avrebbero l’ obbligo di accettare in pagamento carte di credito e bancomat, tornano a denunciare gli elevati costi imposti dal ‘cartello bancario’ che assorbe l’ intero margine di gestione, costringendoli a scaricarne gli oneri direttamente sul prezzo ai clienti. Diventano sempre più intollerabili per consumatori, piccole imprese ed esercenti i provvedimenti che favoriscono gli esclusivi interessi delle banche e dei banchieri, adottati da un governo cameriere, che continua a penalizzare consumatori, famiglie, piccole imprese, pensionati e lavoratori ad esclusivo vantaggio delle banche e dei consorzi interbancari che gestiscono sostanzialmente in regime di oligopolio l’ emissione e l’ utilizzo delle carte di credito e del pagobancomat, i cui costi sono tra i più elevati del mondo. Se il governo vuole contrastare i pagamenti in contanti, non può imporre ad esercenti e consumatori l’ utilizzo delle carte di credito e della moneta elettronica, lasciando mano libera ad un sistema bancario sempre più avido ed arrogante, di fissare arbitrariamente costi e condizioni dell’uso delle carte, che possono superare anche l’1,5 % di sole commissioni, ma ha l’obbligo di calmierare le pretese adeguandole ai costi medi europei, che impongono costi massimi non superiori allo 0,3 per cento. Il decreto legge “Crescita’ in vigore dal 30 giugno che prevede l’ obbligo Pos per professionisti e commercianti al fine di consentire ai clienti di effettuare pagamenti tramite carte di pagamento per contrastare l’ evasione fiscale, non può far ‘crescere’ solo gli utili delle carte di credito a danno dei consumatori e PMI, aggiungendo inutili norme vessatorie e spese esagerate per sostenere un POS (point of sail), che possono raggiungere persino i 1.700 euro annui: è arrivato il tempo di protestare insieme per limitare lo strapotere delle banche, che continuano a speculare sulla pelle delle famiglie e delle imprese. Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori).