Lo scorso fine settimana la Commissione UE ha comunicato al Consiglio che si oppone alla richiesta italiana di deroga per estendere la ‘reverse charge’ dell’IVA alla grande distribuzione, perché non è in linea con l’Articolo 395 della direttiva sull’IVA. Una decisione che non è giunta inaspettata al Tesoro che starebbe già valutando soluzioni per limitare l’impatto sui conti pubblici.
Per cautelarsi da un eventuale stop comunitario, il Governo sta pensando a compensazioni di bilancio che al momento non sono chiare.
A questo punto potrebbero scattare nuove misure di prelievo. Al momento sembrerebbero esclusi aumenti delle accise della benzina e del gasolio, da far scattare dopo il 30 giugno. Recentemente, il Ministro Padoan ha assicurato "l’impegno del Governo a eliminare tutte le clausole di salvaguardia", compresa questa. Anche dal Ministero dell’Economia è giunta la precisazione che c’è la volontà dell’esecutivo di evitare qualsiasi rincaro dei carburanti. E anche lo stesso Premier Matteo Renzi, intervenendo alla trasmissione di Mentana su La7, "Bersaglio mobile", ha ribadito "con forza" che le clausole di salvaguardia, quelle che impongono, tra le altre cose, l’aumento delle accise sui carburanti, "non scatteranno in nessun caso”.
Un aumento, l’ennesimo sulle accise, significherebbe, bloccare sul nascere un timidissimo segnale di ripresa che si intravede all’orizzonte. Il Governo dimostri con i fatti che le tasse non aumentano e non faccia il solito trucchetto dei ritocchi delegati alle addizionali regionali o locali.