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Caro benzina, la Faib trentina replica: "L'aumento dei prezzi alla pompa? Per i gestori è un danno, non un guadagno", dice il coordinatore provinciale Carlo Pallanch

In merito all’impennata dei prezzi dei carburanti alla pompa dell’ultima settimana, la Faib Confesercenti del Trentino interviene con un appello ai consumatori: “L’aumento dei prezzi dei carburanti agli impianti di rifornimento avvantaggia solo e soltanto le compagnie petrolifere e il governo, grazie alle accise e alle tasse sui prodotti – puntualizza Carlo Pallanch, coordinatore provinciale Faib -. Per i gestori, l’incremento dei prezzi rappresenta addirittura un danno economico, visto che il loro introito deriva da una quota fissa sul volume di carburante erogato, pari alle vecchie 80 lire al litro. E’ evidente quindi che a un aumento del prezzo della benzina non corrisponde affatto un conseguente incremento del guadagno dei gestori. Anzi, c’è un danno economico”.
Dopo i rialzi di ieri praticati da Agip, Q8 e Shell, oggi tutte le altre compagnie hanno messo mano ai listini, portando il prezzo della benzina verde a ridosso della soglia di 1,40 euro al litro, e quello del gasolio a cavallo di 1,22 euro al litro. Un rincaro che penalizza fortemente i gestori anche in Trentino: “Facciamo un appello a tutti i consumatori affinché non cedano agli specchietti per le allodole delle compagnie petrolifere – continua Pallanch -. Promozioni, regali, raccolte punti e carte fedeltà sono solo degli escamotage, con un costo che ricade direttamente sul prezzo di benzina e gasolio alla pompa”.