L’allarme Faib: “Le Compagnie petrolifere si sottraggono all’obbligo di rinnovo dei contratti e lo Stato ci usa come bancomat: il fisco ci tartassa, paghiamo pure quando piove. Esposizione debitoria in aumento per il 50% della Categoria: 11mila gestori debiti per mezzo miliardo di euro”
La crisi dei consumi interni, combinata ad un incremento record dell’imposizione fiscale sui carburanti e sulle imprese, sta spazzando via i gestori degli impianti distribuzione: secondo i dati dell’Osservatorio Confesercenti, nei primi 10 mesi dell’anno già 1.009 hanno cessato l’attività.
La Presidenza Nazionale Faib, riunita oggi a Roma, lancia l’allarme: l’aumento del peso del fisco sui carburanti e sulle imprese di distribuzione ha contratto i consumi e annullato i margini, spingendone molti impianti storici alla chiusura e aumentando l’esposizione debitoria del 50% della Categoria. “Ci sono 11mila gestori – spiega il Presidente di Faib Martino Landi – che hanno accumulato debiti per mezzo miliardo di euro, rischiando di giocarsi casa”.
“Il fisco tartassa il settore – continua – a partire dagli incrementi record della accise: in nemmeno tre anni l’accisa è stata rialzata già 5 volte, arrivando ad aumentare di quasi il 46% sul gasolio, del 29% sulla benzina e del 17% sul gpl. Oltretutto, pesa sulla categoria la spada di Damocle della clausola di salvaguardia: se non si dovessero trovare risorse per la copertura della prima rata dell’IMU – saltate per la mancata sanatoria sui giochi – si aumenteranno di nuovo le accise. Non siamo il bancomat d’Italia: è una vergogna che si faccia sempre cassa su questo settore. Il fisco pesa già troppo sui gestori, in modo a volte incomprensibile: ad esempio, oltre a pagare i costi delle autorizzazioni per lo scarico delle acque piovane e i costi di depurazione paghiamo anche una tassa sulle piogge presunte: in sostanza, più piove più si paga”
“Il risultato – continua Landi – è tragico: vendite in picchiata (-20% su 2012) e azzeramento dei margini di guadagno (sotto il 2% del prezzo finale). Abbiamo sempre chiesto una razionalizzazione ‘governata’ della rete di distribuzione: così, però, la razionalizzazione la sta facendo la crisi, in modo selvaggio e senza una logica di governo della rete, mentre le Compagnie petrolifere si sottraggono da anni all’obbligo di rinnovare i contratti di gestione. Ancora più drammatica la situazione in autostrada, dove le perdite di venduto sono del 50% negli ultimi tre anni. Oltre la metà delle aree è in dissesto economico e a breve potrebbe non garantire più il servizio. E le prospettive sono nere, considerando il disimpegno delle Compagnie e la rendita di posizione dei concessionari autostradali”.
Tav. 1: Imprese registrate al 31-10-2013, flussi di iscrizioni e cancellazioni nei primi dieci mesi del 2013 delle imprese che operano nel commercio di carburanti
Benzina
|
||||
Anno
|
Prezzo
|
Iva
|
Accisa
|
Prezzo
|
Industriale
|
al Consumo
|
|||
2013
|
0,725
|
0,305
|
0,728
|
1,759
|
2012
|
0,760
|
0,310
|
0,717
|
1,787
|
2011
|
0,698
|
0,257
|
0,583
|
1,538
|
2010
|
0,573
|
0,227
|
0,564
|
1,364
|
Gasolio
|
||||
2013
|
0,762
|
0,290
|
0,617
|
1,669
|
2012
|
0,804
|
0,296
|
0,606
|
1,706
|
2011
|
0,740
|
0,237
|
0,442
|
1,419
|
2010
|
0,590
|
0,203
|
0,423
|
1,216
|
GPL
|
||||
2013
|
0,539
|
0,144
|
0,147
|
0,830
|
2012
|
0,533
|
0,143
|
0,147
|
0,823
|
2011
|
0,510
|
0,127
|
0,125
|
0,763
|
2010
|
0,426
|
0,110
|
0,125
|
0,661
|