La relazione del Presidente De Vita è condivisibile, ma non reca alcuna traccia di autocritica e manca di una fotografia realistica della rete carburanti ordinaria e autostradale.
L’invocazione a chiudere 6-8000 impianti va rivolta ai petroliferi che – essendo i proprietari – non li chiudono.
L’industria petrolifera deve passare una volta per tutte dalle parole ai fatti, invece si dicono le stesse cose da troppi anni.
Sull’innovazione scontiamo lo stesso atteggiamento: predica senza costrutto con il risultato di avere una rete arretrata rispetto al resto d’Europa.
Da noi il non oil è meno del 20% sul fatturato finale, contrariamente a Francia, Germania e Regno Unito, dove il non oil costituisce la quota maggioritaria di fatturato.
Le Compagnie Petrolifere in Italia stentano perfino a garantire livelli standard di manutenzione, insomma sembra che De Vita parli ai propri associati attraverso terzi interlocutori.
E’ necessario che gli investimenti procedano all’ammodernamento della rete, allo sviluppo del non oil, alla competitività del sistema. I prezzi possono e debbono scendere e non solo nella modalità self service e solo in alcune fasce orarie, con l’unico obiettivo di eliminare il gestore. Piuttosto, i prezzi devono calare in modo generalizzato: per ottenere questo risultato, lo Stato deve smetterla di utilizzare la distribuzione carburanti come bancomat e pensare ad una riduzione delle accise nel breve medio periodo.
Le Compagnie non devono cannibalizzare i gestori all’interno dello stesso marchio e garantire condizioni eque e non discriminatorie sulla rete.
Sulle autostrade occorre un intervento incisivo e coordinato tra Società autostrade, Compagnie e Associazioni gestori per evitare il fallimento di decine di impianti ormai sull’orlo della crisi. Come sempre, si richiede ai gestori di essere ragionevoli e disponibili ai tavoli di trattative e di ragionare dei contratti.
Faib ribadisce la volontà di negoziare soluzioni nuove, ma chiarisce da subito che non c’è margine di trattativa sulla salvaguardia delle condizioni di vita e degli orari di lavoro: sono temi che non sono nella disponibilità.