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Benzina: Landi, da extragettito Iva spazio per taglio accise di 3 centesimi. Riallineando pressione fiscale a Europa risparmi per un miliardo di euro

Il dato inflattivo di agosto al 3,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e la continua contrazione dei consumi di carburanti nello stesso periodo del -9,6% per la benzina e del -8,1% per il gasolio dicono che è urgente mettere mano all’introduzione dell’accise mobile, come già fatto dal Governo francese. E’ quanto afferma il Presidente della Faib-Confesercenti, Martino Landi, precisando che “i rincari dell’accisa sulla benzina del 23% nel periodo gennaio agosto 2012, rispetto all’anno precedente, e del 37% sul gasolio, nello stesso periodo, che si somma ad un aumento del prezzo medio industriale del 9,12% per la benzina e dell’ 8,4% del gasolio stanno affossando la distribuzione carburanti in Italia, con il rischio concreto di 5 mila chiusure da qui alla fine dell’anno”.
“La questione – aggiunge – si pone con maggior forza alla luce del forte incremento di introito Iva dovuto al rincaro del prezzo industriale che ha prodotto, pur in presenza di una significativa riduzione degli erogati di meno 403.142.901 litri benzina e di meno 1.210.510.493 di gasolio, un extragettito IVA di 161.120.861 per la benzina e di 542.317.440 per il gasolio, per un totale di 703.439.680 euro di Iva”.
“In questo modo – continua Landi – si realizzano le condizioni per reintrodurre la cosiddetta accisa mobile e abbassare il prezzo della benzina utilizzando il maxigettito Iva e, sull’esempio del Governo francese, abbassare di almeno 3 centesimi il prezzo alla pompa considerato che i carburanti, nella loro complessità pesano per oltre un quarto su beni e servizi prodotti e distribuiti e per circa il 10% solo sui costi di distribuzione”.
“Rivedere adesso il livello di tassazione di accise ed Iva sui prodotti petroliferi è un impegno a cui il Governo non può sottrarsi, considerato che, l’accise sulla benzina ha raggiunto quota 0,726 e sul gasolio 0, 615 mentre l’Iva sui due prodotti sconta il 21% contro la media dell’area euro al 19,67. Abbiamo già denunciato che la componente fiscale italiana ha una incidenza del 4% superiore a quella dell’area euro, in media tra gasolio e benzina. Se l’incidenza fiscale italiana si allineasse a quella dell’Area Euro – conclude il Presidente della Faib – si stima un risparmio annuale per le famiglie italiane di circa un miliardo di euro che andrebbe a pareggiare il maggior gettito prodotto dall’iva nel corso dell’anno.