Le proposte di Mr. Prezzi sul caro benzina vanno nella direzione giusta, ma sono ancora deboli, mentre la ricetta del Ministro Romani è ormai datata ed arcinota. E’ quanto afferma Martino Landi, Presidente della Faib Confesercenti, sottolineando che “un intervento sulle accise è ormai indispensabile e non c’è bisogno, come sostiene Mr. Prezzi, di aspettare la conferma del rialzo del prezzo dei carburanti, già arrivato a livelli di guardia. Il punto è che non basta il congelamento, ma occorre la riduzione delle accise per avere effetti tangibili sul prezzo finale. Sulla necessità di una riforma del settore, invece, siamo assolutamente d’accordo con Roberto Sambuco”.
Quanto invece alla proposta contenuta in un’intervista rilasciata oggi dal Ministro Romani, “è vecchia ed ormai superata”, precisa Landi. “Se ne discute inutilmente da anni, senza venirne a capo. E’ solo un escamotage per rinviare la discussione”.
“ La verità, come denunciamo da anni – ha proseguito Landi – è che siamo in presenza di una rete vecchia e obsoleta, che va razionalizzata con la chiusura di 5mila impianti: ma le compagnie non ci pensano proprio, per mantenere le loro quote di mercato, e neanche intervengono con investimenti sull’automazione della rete, scaricando i maggiori costi sulla popolazione da una parte e sulla categoria dei gestori, costretti su piccoli impianti, dall’altra”.
“Quanto al prezzo – ha rincarato il Presidente della Faib Confesercenti – il Ministro svicola dai problemi principali: il suo collega Tremonti, in presenza di un forte aumento dei prezzi, deve sterilizzare l’iva e ridurre le accise, senza se e senza ma. C’è la legge 244/2007: la applichi. Il Governo ha incassato centinaia di milioni di euro di extragettito grazie agli aumenti dei prodotti petroliferi, che pretenda di fare pure la predica è il colmo. Intanto restituisca il tesoretto agli italiani, agli automobilisti ma anche ai gestori”.
“Se vuole fare una riforma seria – prosegue il presidente della Faib – il Ministro ascolti le associazioni che hanno una proposta di riforma concreta, in grado di azzerare lo svantaggio dell’Italia rispetto al restp dell’Europa e rifondere nelle tasche degli automobilisti dai 6 ai 12 centesimi al litro. Senza maquillage e unitamente alla commissione dinamiche prezzi, che non potrà che accertare che gli aumenti sono legati alla crisi internazionale – conclude Landi – il Ministro convochi le associazioni di categoria per vedere il da farsi”.