“Le dichiarazioni di Mr Prezzi sullo sciopero dei gestori carburanti – afferma una nota della Faib Confesercenti – sono irricevibili. Il Dr. Sambuco si ricorda solo saltuariamente del ruolo che ricopre. In due anni non si è mai preoccupato di convocare i gestori per capire la dinamica dei prezzi, anche se più volte sollecitato. Ci risulta difficile comprendere a che titolo si occupa di riforme quando il suo compito istituzionale è quello di osservare e sorvegliare i prezzi. Come faccia poi a definire proposte di liberalizzazione quelle che sono dentro la manovra, norme che si limitano a semplici ‘maquillage’ è per la Faib un mistero. Norme che non intaccano minimamente la struttura della rete che, per far favore a retisti e petrolieri, rimarrebbe verticalmente integrata in 7 compagnie che decidono dove, come, quando e a quanto vendere il prodotto.
Se questa è la concorrenza che conosce Mr. Prezzi – rincara la dose la Faib – esprimiamo serie preoccupazioni per il futuro del paese e per la tutela del potere d’acquisto del consumatore”. E, all’accusa di Sambuco di indire scioperi contro i cittadini, la Faib è ferma nel sostenere: “noi non facciamo lo sciopero contro i cittadini ma per i cittadini perché vogliamo una concorrenza vera, vogliamo che i prezzi si abbassino contrariamente alle preoccupazioni del garante che, invece, partecipa agli aumenti delle accise e non è mai intervenuto quando le compagnie hanno rialzato i prezzi sul mercato italiano”.
Sono poi sorprendenti le dichiarazioni del Ministro La Russa che, a proposito della riforma di liberalizzazione delle professioni, ha osservato che la materia non è pertinente con la manovra. E la riforma della rete carburanti a che titolo entra in un decreto legge con requisiti di urgenza e necessità di manovra finanziaria? Ma i benzinai non sono avvocati e la questione, evidentemente, non riguarda la casta che sa distinguere tra figli e figliastri.