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Benzina: cara mi costi! Intervista a Martino Landi

Troppe imposte. Martino Landi, Presidente Nzionale Faib ci spiega perchè paghiamo così tanto

 

«Ogni volta che faremo un pieno per la nostra automobile, pagheremo: € 0,000981 di finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935-1936; € 0,00723 di finanziamento per la crisi di Suez del 1956; € 0,00516 per la ricostruzione post disastro del Vajont del 1963; € 0,00516 per la ricostruzione post alluvione di Firenze del 1966; € 0,00516 per la ricostruzione post terremoto del Belice del 1968;€ 0,0511 per la ricostruzione post terremoto del Friuli del 1976; € 0,0387 per la ricostruzione post terremoto dell’Irpinia del 1980; € 0,106 per il finanziamento della guerra in Libano del 1983; € 0,0114 per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996; € 0,02 per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004; € 0,005 per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005; € 0,0051 per il terremoto dell’Aquila del 2009; € 0,0073 per il finanziamento della manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali nel 2011; € 0,04 per l’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011; € 0,0089 per l’alluvione in Liguria e Toscana nel novembre 2011; € 0,082 (€ 0,113 sul diesel), per il decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011; € 0,02 per il finanziamento post terremoti dell’Emilia del 2012».
L’Italia il Paese delle tasse. Anche se il costo del petrolio scende da noi il costo della benzina rimane invariato. Il problema rimane la tassazione e l’iva, quindi se al netto delle imposte il costo della benzina in Italia si armonizza a quello europeo, addizionandoci le accise (alcune delle quali ci portiamo dietro dalla notte dei tempi), ecco che ci allontaniamo di gran lunga dalla media europea. Abbiamo chiesto a Martino Landi, presidente nazionale di Faib, come mai continuiamo a pagare delle imposte sulla benzina che non avrebbero più modo e maniera di esistere…Continua

 

Fonte: "www.lindro.it"

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