Lucchesi, Faib Autostrade: prezzi fuori mercato e royalties su carburanti e panini a livello record. Un modello insostenibile
Il MiSE, con una nota del Direttore Generale dell’Energia Ing. Gilberto Dialuce, su indicazione della Sottosegretaria Sen. Simona Vicari, ha riconvocato nuovamente, ma con grave ritardo, il Tavolo petrolifero della viabilità autostradale. La convocazione giunge, come al solito, a pochi giorni dallo sciopero del 24 e 25 giugno indetto da Faib Autostrade, Fegica e Anisa.
Il Tavolo che si sarebbe dovuto riunire già nelle settimana scorse, secondo le indicazioni del Governo, ha registrato incomprensibili ritardi, consentendo ai concessionari di andare a gara, pubblicando i bandi per l’assegnazione delle aree su diverse tratte, blindando il loro lucroso meccanismo di rendita imperniato sul combinato disposto pedaggio e royalties.
Proprio mentre la Banca d’Italia denuncia che i ricavi da pedaggi per le concessionarie italiane sono i più alti d’Europa dopo quelli della Francia.
Di più, negli ultimi venti anni "sono più che raddoppiati" passando da 2,5 miliardi di euro nel 1993 a oltre 6,5 miliardi nel 2012.
In una recente Audizione parlamentare il Capo del Servizio di Struttura Economica della Banca d’Italia, Paolo Sestito ha sostenuto che , "Se si rapportano i ricavi totali da pedaggi ai chilometri di autostrada sui quali i primi vengono incassati, Francia e Italia – con oltre 800mila euro per chilometro di autostrada – sono i Paesi coi valori più elevati. I ricavi per km dipendono, peraltro, tanto dal livello delle tariffe unitarie (euro per km percorsi dal singolo veicolo), quanto dall’intensità d’uso dei chilometri di rete a pedaggio (km-veicoli per km di rete).Ogni chilometro di autostrada a pedaggio genera annualmente in Italia ricavi medi per oltre 1,1 milioni di euro: 300 mila euro destinati allo Stato e 850 mila alle concessionarie. Queste ultime peraltro "sono anche i principali beneficiari dei ricavi da sub-concessioni e da altre attività commerciali svolte sulla rete autostradale". Tale crescita dei ricavi "è prevalentemente da attribuire alla dinamica delle tariffe unitarie, cresciute più della dinamica generale dei prezzi.
“Questi dati stridono in modo drammatico con quello che succede sulla rete carburanti in Autostrada – ha commentato Tonino Lucchesi, Presidente della Faib Autostrade – le gestioni autostradali hanno perso il 50% di erogato in tre anni, mettendo in gravissima difficoltà le 430 stazioni di servizio con i loro 6mila dipendenti. Su questo segmento di viabilità ha pesato enormemente la posizione oligopolistica dei concessionari autostradali che hanno avuto buon gioco ad imporre condizioni di affidamento delle aree gravemente onerose, supinamente accettate – addirittura contese – dalle Compagnie, in tempi di crescita dei consumi. Il sistema delle royalties – alla base degli affidamenti delle aree di servizio – garantisce alle concessionarie autostradali rendite da diverse centinaia di milioni di euro, derivanti dalla vendita carburanti (mediamente dai 70 ai 90 euro Klt per un complessivo di due-tre miliardi di litri) che si sommano a quelle ancora più corpose derivanti dalle vendite delle aree shop e della ristorazione, con royalties sui fatturati dal 15 al 30%.”
Una rendita di posizione insostenibile per il sistema della viabilità autostradale a fronte della quale le Organizzazioni di Categoria dei gestori delle aree di servizio autostradali – Faib Confesercenti, Fegica Cisl ed Anisa Confcommercio – hanno proclamato 48 nuove ore di sciopero, dalle ore 22.00 di martedì 23 fino alla stessa ora di giovedì 25 giugno prossimi, per protestare contro bandi di gara costruiti secondo schemi che contrastano con le norme e conservano privilegi e rendite di posizione che in questi anni hanno prodotto un decadimento verticale della qualità del pubblico servizio offerto all’utenza.