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Autostrade, dagli incontri molte parole ma pochi risultati

Come anticipato, si sono svolti il 21 e 22 maggio u.s. gli incontri tra Faib Autostrade, Fegica e Anisa con la Società Autostrade del Brennero e con la Conferenza delle Regioni.
I due appuntamenti, distinti e separati, avevano all’ordine del giorno la grave situazione della distribuzione carburanti in autostrada all’indomani del pronunciamento dell’Antitrust sulla proroga di 18 mesi agli affidamenti scaduti e alla conseguente autorizzazione del Ministero dei Trasporti a formalizzare una proroga tecnica delle vigenti convenzioni agli affidatari, senza alterare il livello dei servizi attualmente resi.
Nel dettaglio il 21 maggio si è svolto il previsto incontro tra i vertici della Società Autostrada del Brennero e le Organizzazioni di Categoria, Faib Autostrade, Fegica e Anisa Figisc, rappresentati dai tre rispettivi Presidenti del settore Autostrade.
Per la Società Autostrade erano presenti oltre all’Amministratore Delegato, il Dirigente Responsabile del Settore Commerciale ed il Dirigente Responsabile del Settore Tecnico.
Dopo una breve introduzione dell’AD che ha rimarcato la disponibilità di Autostrade del Brennero ad incontrare nuovamente in tempi rapidi le Organizzazioni di Categoria per continuare il confronto, hanno preso la parola i tre Presidenti che hanno evidenziato le difficoltà del settore Autostrade rese ancor più acute in A22 per le dimensioni delle royalties versate dalle Compagnie alla Società Autostrada del Brennero che gestisce la tratta attraverso la specifica concessione appena scaduta il 30 aprile 2014, ed in fase di rinnovo.
La premessa dell’AD di Autostrada del Brennero è stata rappresentata come vincolo formale a cui la Società deve attenersi pedissequamente. Pertanto entrando nel concreto delle problematiche evidenziate dalle Federazioni è emerso che le sub concessioni già scadute per le ADS presenti in A22, non potranno automaticamente rinnovarsi fino al 31/12/2015, come presumibilmente avverrà per le altre aree presenti in altre tratte autostradali, in virtù del sopra richiamato parere favorevole espresso dall’Antitrust. Le ADS del Brennero le cui concessioni sono scadute, saranno oggetto di una semplice proroga tecnica di 12 mesi, alle stesse condizioni economiche attuali. L’AD di Autostrada del Brennero ha ripetutamente precisato che trattandosi di proroga tecnica essa non può che riferirsi alle stesse condizioni in scadenza o scadute.
Le Federazioni non hanno condiviso tale atteggiamento di netto rifiuto a riduzioni di royalties nei contratti scaduti, assunto in contrasto ad esplicite e ripetute affermazioni di Antitrust e Ministero dei Trasporti circa l’origine della crisi da rintracciarsi specificamente nell’elevato livello di royalties; dall’incontro è anche emerso che i nuovi bandi per le assegnazioni delle concessioni di ADS scadute saranno sempre assegnate al miglior offerente, condizione questa a cui la concessionaria non può e non vuole sottrarsi, sotto un profilo non solo formale.
Per quanto attiene alla chiusura delle tre ADS a marchio Tamoil in A22, Autostrada del Brennero, ha ribadito che attende dal Governo le indicazioni per istituire i nuovi bandi di assegnazione con soggetti qualificati (cioè con capacità tecnico organizzativa). Ciò chiarito, potranno partecipare tutti i soggetti aventi diritto (anche Tamoil) purché nessuno ponga limiti preventivi per partecipare all’eventuale bando di assegnazione.
Si fa strada l’opinione che si vogliano escludere dalla gestione della tratta gli attuali affidatari con i rispettivi gestori anche se a proposito di quest’ultimi la Società concessionaria del Brennero si è impegnata a mantenere in A22 le stesse gestioni, indipendentemente da un eventuale cambio di bandiera. E questo punto, peraltro affermato sia dagli accordi interprofessionali del 2002 che dalla normativa vigente, costituisce uno degli elementi irrinunciabili della trattativa.
Sulla questione Brennero, considerate le posizioni del concessionario, le tre Federazioni stanno valutando le iniziative da intraprendere verso le Autorità concedenti non escludendo iniziative di segnalazione e di diffida al rispetto della garanzia del pubblico servizio oltre ad azioni di protesta e sciopero sull’intera tratta.
Nulla di fatto neanche dall’incontro tra la Conferenza delle Regioni, Faib Autostrade, Fegica, Anisa, UP, MISE, Aiscat. Incontro disertato da Ministero dei Trasporti e dall’Anas.
Nel corso dell’incontro i Rappresentanti dei diversi Organismi intervenuti hanno rimarcato la crisi e le origini di essa addebitabile essenzialmente all’ insostenibile livello delle royalties corrisposte dalle petrolifere, dal calo degli erogati e del traffico autostradale.
L’analisi ha anche evidenziato che su 6.600 chilometri 470 impianti, 1 ogni 28 chilometri, sono nella situazione attuale, troppi. Ciò richiede pertanto una necessaria razionalizzazione della rete.
I Rappresentanti delle sigle sindacali hanno sottolineato che concedenti e concessionari hanno la responsabilità di garantire il pubblico servizio di rifornimento carburanti e di questo sono responsabili. Le tre Associazioni hanno anche denunciato la mancanza di rinnovo degli accordi tra gestori e Società petrolifere che si sottraggono sistematicamente al confronto sindacale, rimandando le responsabilità in capo ai concessionari.
Dalla riunione è emersa la necessità di riconvocare a breve il Tavolo con tutti i soggetti, mentre Faib Autostrade, Fegica e Anisa hanno ripetutamente riaffermato l’inderogabile urgenza di riavviare il Tavolo della specifica vertenza Autostrada al Ministero dello Sviluppo Economico in vista dell’emanazione dell’“atto di indirizzo” preannunciato dal Ministero dei Trasporti, finalizzato all’elaborazione di un piano di ristrutturazione delle aree di servizio autostradali che razionalizzi le infrastrutture e rivisiti le modalità di resa dei servizi. Temi sui quali le Federazioni hanno già rappresentato al MISE ipotesi di lavoro che debbono essere attentamente valutate, a partire dalla necessità di dettagliare il concetto di “pubblica utilità”, di “servizi indispensabili” di “livelli di servizi”.
Su questi temi le tre Federazioni hanno richiesto al MISE, presente al Tavolo, di riavviare il confronto tra gli operatori della filiera autostradale e le Regioni per giungere a linee condivise che costituiscano riferimento essenziale e centrale delle nuove linee del preannunciato atto di indirizzo.