Con una nota indirizzata ai vertici di ANAS e Ministero delle Infrastrutture e ai Responsabili aziendali di Eni, Esso, Api IP e Q8 e ai Presidenti delle Regioni Campania, Basilicata e Calabria, Faib, Fegica e Anisa hanno nuovamente denunciato “la situazione di grande disagio e difficoltà economica nella quale versano le gestioni delle Aree di Servizio operanti sull’autostrada A3.”
Nelle nota le Associazioni evidenziano che la crisi si è ulteriormente aggravata a seguito del “crollo del viadotto in corso di demolizione con conseguente chiusura dell’autostrada per un periodo di tempo non ancora quantificabile” e dell’abbandono in cui versano “le Aree di Servizio, senza alcun investimento, si sono degradate ed i volumi di erogato volatilizzati”, con politiche di prezzo assolutamente non in linea con il mercato ed “Infatti, gli stessi Gestori … devono sopportare condizioni di prezzo al pubblico – loro raccomandate dagli Affidatari – assolutamente non competitive e fra le più alte d’Italia”.
Per questi motivi Faib, Fegica e Anisa, “prima di ogni sospensione dell’attività da attuarsi anche durante il periodo di massimo utilizzo, invitano tutti gli interlocutori …. ad aprire, in tempi rapidissimi, un confronto con l’obiettivo di trovare gli indispensabili correttivi ad una situazione che, allo stato attuale, non è più sostenibile e che rischia di avviare al fallimento – per fatti e colpe ben individuati – le microimprese operanti su tale Tratta autostradale che, peraltro, vede ANAS nella duplice veste di Concedente e Concessionaria e, quindi, con una doppia responsabilità” anche ai fini dello “svolgimento del pubblico servizio che deve essere garantito, ex Lege, con continuità e regolarità.”
Infine i Presidenti delle Federazioni chiamano in causa i Presidenti delle Regioni interessate al tratto perché, “secondo le rispettive competenze e nella loro qualità di Enti che emettono e rilasciano le relative concessioni pubbliche, amministrative e petrolifere,” esigano “dalle Aziende petrolifere l’immediata definizione di una politica di pricing che non penalizzi i cittadini ed i consumatori che giornalmente percorrono la SA-RC che rimane un’arteria dedicata, spesso, anche a surrogare la mobilità della viabilità ordinaria”.
Una situazione non dissimile è quella che si registra sulle Autostrade siciliane, dove tra interruzioni e lavori in corso e politiche di pricing, le gestioni stanno scontando un prolungato periodo di sofferenze sulle quali le Federazioni stanno approntando le dovute azioni a tutela delle piccole imprese di distribuzione carburanti.