Si è svolta ieri pomeriggio l’Audizione parlamentare, di fronte alle Commissioni riunite Finanze e Attività Produttive della Camera dei Deputati, di Faib, Fegica e Figisc sul DDL Concorrenza per quanto riguarda gli aspetti concernenti la distribuzione carburanti.
Le Federazioni dei gestori hanno ribadito la loro contrarietà alla previsione legislativa, contemplata nel DDL concorrenza all’Art. 22, di ulteriori liberalizzazioni sul fronte delle nuove aperture, laddove si vorrebbe eliminare ogni vincolo attinente all’obbligatorietà del terzo prodotto eco-compatibile, GPL e/o metano, per i nuovi impianti se non costituiscono un vincolo eccessivo.
Faib, Fegica e Figisc hanno anche consegnato alle Commissioni parlamentari il documento unitario approvato dalla filiera sulla ristrutturazione della rete vendita è già nelle mani del Ministero dello Sviluppo Economico.
Per Faib, occorre dare coerenza all’azione di Governo e al lavoro del Tavolo ministeriale evitando di disfare di notte quello che si costruisce di giorno. In questo senso è necessario lavorare per confermare che sui nuovi impianti vi sia l’obbligo del terzo prodotto eco-compatibile, obbligo già mediato in relazione alle singole realtà territoriali e non derogabile oltre. Adesso occorre avviare la riconversione della rete verso consumi in linea con la strategia europea del 20-20-20, di contenimento delle emissioni nocive e di contrasto al crescere della concentrazione di CO2 che contribuisce all’effetto serra oltre a recepire la Direttiva europea n. 2014/94/UE, relativa alla realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi nell’Unione per diminuire la dipendenza dal petrolio e attenuare l’impatto ambientale nel settore dei trasporti. Per Faib, non bisogna correre dietro alle lobby della GDO e lasciare alle Regioni e agli Enti locali la potestà legislativa di determinare il percorso finalizzato al miglioramento dell’ambiente, essendo anche evidente che il settore è tra i più liberalizzati e polverizzati d’Europa. C’è semmai un problema di coerenza dell’azione di Governo nell’assicurare razionalizzazione e ammodernamento della rete dei carburanti ancora caratterizzata da chioschi e impianti incompatibili. Su questo punto si sono impegnati i Governi di destra e di sinistra dell’ultimo decennio, mentre la norma proposta riporta indietro il settore.