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Assemblea dei gestori autostradali della Sicilia: il Governo ignora i problemi della rete

Si è svolta ieri a Catania l’Assemblea dei gestori autostradali siciliani aderenti alla Faib.
L’incontro che ha visto una vasta partecipazione delle gestioni provenienti da tutta l’isola, ha esaminato i problemi relativi all’Atto di indirizzo emanato dai Ministeri dello Sviluppo Economico e dei Trasporti e alle decisioni prese dall’Assemblea Nazionale Unitaria di Roma.
L’Assemblea di Catania ha ribadito che per la categoria è essenziale assicurare la continuità contrattuale e gestionale sancita dagli accordi interprofessionali del 2002, sottoscritti – presso il Ministero dell’Industria – ai sensi della normativa vigente alla presenza dei Ministeri competenti, delle Società Concessionarie e dell’Unione Petrolifera; incidere significativamente sul livello di royalties corrisposto ai concessionari per recuperare competitività sul segmento; prevedere misure idonee a tenere in concorrenza i prezzi di benzina e gasolio praticati in autostrada con la rete ordinaria, evitando quella evidente disparità che ha portato alla perdita del 50% delle vendite erogate. Su questi aspetti l’Assemblea ha criticato l’Atto imputando ai Ministeri una mancanza di visione della questione Autostrade e una evidente accondiscendenza verso i desiderata dei concessionari.
I gestori autostradali hanno rimarcato la necessità di consentire una maggiore competitività sulle aree di servizio rivendicando la possibilità – anche attraverso ricorsi e chiamata in causa dell’Antitrust – di consentire la vendita di prodotti non oil e di gastronomia nel sotto pensilina, così come più volte sottolineato dall’AGCM, per favorire la concorrenza e superare il criterio di "esclusiva d’area". Preoccupazione è stata espressa per la ventilata possibilità di avviare la ghostizzazione degli impianti in Autostrada. Questa ipotesi violerebbe la natura stessa del "pubblico servizio" assoggettato a concessione così come voluto dal Legislatore a tutela di tutti i cittadini, compresi disabili e diversamente abili. Su questo punto i gestori si sono impegnati a coinvolgere le Regioni, uniche titolate al rilascio della "concessione petrolifera" come previsto dal D.Lgs. 112/1998; Sulla razionalizzazione della rete, la Faib ha ribadito il giudizio negativo sui criteri adottati dall’Atto di indirizzo in quanto no pertinente sulla chiusura degli impianti sotto la soglia della sostenibilità economica.
I gestori siciliani, sulla base della relazione del Presidente Faib Autostade, Antonino Lucchesi, all’unanimità hanno deciso di aderire alle forme di protesta programmate, dallo sciopero del 4 e 5 marzo p.v. alla predisposizione degli atti giuridici per il ricorso al Tar contro l’Atto di indirizzo ministeriale.
Nel corso dell’Assemblea si sono affrontati i problemi relativi ad ANAS ed alle concessioni scadute ormai da anni, che contribuiscono a tenere in una situazione di precarietà la rete siciliana.
L’Assemblea ha anche affrontato i problemi relativi alle singole Compagnie ed in modo particolare a Tamoil, verso cui si sta procedendo per condotta antisindacale, che ha inviato le disdette ai gestori in scadenza di concessioni il 30 giugno, ad Erg che ha ceduto tutta la rete ad un privato, ad ENI con cui è in programma a breve un incontro di colore per affrontare il tema del rinnovo dell’accordo.