Faib, Fegica e Figisc, in seguito al riavvio del Tavolo negoziale con Api-Ip, hanno sospeso lo sciopero di Colore, con la chiusura degli impianti, già programmato per il pomeriggio dell’ 11 dicembre p.v..
Le tre sigle però hanno confermato lo stato di agitazione e la convocazione in sede territoriale dei Comitati di Colore a marchio, per rilanciare le problematiche aperte in previsione degli incontri calendarizzati.
La decisione è stata presa dalle Associazioni dei gestori al termine dell’incontro di oggi con la Compagnia che si è impegnata ad affrontare, con incontri ravvicinati, le questioni denunciate dalla rappresentanza sindacale: riconoscimento cali, riconciliazioni e conguagli, politiche di automazione. La Compagnia si è anche detta pronta a riportare nell’ambito del quadro normativo la contrattazione con i gestori, riconoscendo che nell’ultimo periodo c’è stato una condotta aziendale lontana dalla tradizionale disponibilità negoziale, dovuta alla particolare e difficile congiuntura economica del mercato di riferimento e al cambio di management.
Le Associazioni nei loro interventi hanno rimarcato la grave crisi di vendite, l’inasprimento dei costi di gestione, la pesante politica commerciale adottata dalla Società che ha spinto i gestori verso condizioni economiche inaccettabili, con una gestione del pricing incoerente con l’impianto di riferimento del comparto. Faib, Fegica e Figisc hanno condannato la finanziarizzazione delle attività e l’opacità della gestione del dare/avere, frammentata nelle diverse modalità, articolate in ragione dei continui cambi dei prezzi praticati più volte durante le singole giornate. Una gestione complessa che sfugge al controllo del gestore e necessita di continue verifiche e costanti conguagli. In questo senso, occorre introdurre meccanismi più comprensibili e di piena trasparenza. L’Azienda, a riscontro dell’obiezione, ha assicurato che sta approntando un sistema informatico che accoglie le osservazioni avanzate.
I Rappresentanti dei gestori hanno infine sottolineato l’esigenza di introdurre nel nuovo Accordo il margine unico e di stabilire l’intangibilità dello stesso a prescindere dalle modalità di erogazione. Sempre più, infatti, la strategia aziendale si allontana dalla compiuta condivisione dei gestori, allargando la forbice tra erogati e redditività, comprimendo i ricavi delle gestioni..
Si invitano, pertanto, le strutture territoriali e i Comitati di Colore Api-Ip a mobilitarsi a livello locale, nell’ambito delle rispettive Associazioni di Categoria, per focalizzare i punti critici da assumere all’interno della piattaforma di confronto con la Compagnia.