“La rete carburanti appare sempre più vulnerabile ed esposta agli attacchi della criminalità, che sembra non trovare argine nel lavoro delle forze dell’ordine né nei meccanismi di sicurezza e sorveglianza. Nell’ultimo week end si sono verificati sul nostro territorio episodi di criminalità ai danni di due impianti, uno a Querceta e l’altro a Ronchi; per rubare poche centinaia di euro sono stati arrecati ingenti danni alle strutture”. E’ il presidente del sindacato carburanti Faib di Confesercenti Toscana Nord Alessandro Pardini a lanciare l’ennesimo allarme sui furti che si stanno concentrando sugli impianti di carburante. Purtroppo è ormai del tutto evidente che, a fronte dell’inasprirsi degli attacchi ai punti vendita carburanti – insiste Pardini -, appaiono insussistenti le capacità dissuasive rappresentate dall’installazione delle telecamere o dai protettori anti sfondamento. Possiamo citare i colleghi che in queste settimane hanno subito furti e relativi danneggiamenti: Alessandro Nardini a Ronchi che ha subito addirittura due blitz tra sabato e domenica, Giuseppe Pieroni e Claudio Mannini di Massa, Grazia Lomi di Seravezza, solo per citare alcuni casi.
La moneta elettronica e la sostituzione del contante sono oggi l’unico strumento in grado di sottrarre all’attenzione della criminalità la rete carburanti, questo è stato anche l’auspicio del Prefetto nel corso della riunione del comitato di sicurezza di lunedì scorso. La Faib si è sempre adoperata per la diffusione dell’utilizzo della moneta elettronica per contrastare i fenomeni malavitosi – sottolinea il presidente Faib – ma rimane ancora come ostacolo l’insostenibile costo della gestione delle transazioni elettroniche a fronte del quale né le istituzioni né il sistema bancario né, tanto meno, l’industria petrolifera, hanno inteso ricercare una soluzione definitiva, anche se i recenti provvedimenti normativi che hanno stabilito un credito di imposta sul 50% delle commissioni sostenute sulle transazioni con moneta elettronica rappresentano sicuramente una boccata di ossigeno per la categoria. I gestori operano con margini che oscillano, a seconda delle modalità di vendita, dall’ 1% al 2% del prezzo finale pagato dal consumatore, mentre i costi per le transazioni elettroniche variano, a seconda degli Istituti bancari e dei territori, dallo 0,5% all’1,5%. Ciò significa che i costi della moneta elettronica rappresentano una quota tra il 25 e il 50% del guadagno del gestore”. Ma adesso l’emergenza è quella dei furti come evidenzia il coordinatore Faib Toscana Nord Adriano Rapaioli.
“Nell’ultima riunione in Prefettura a Massa del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, il primo punto all’ordine del giorno era proprio la prevenzione e il contrasto dei reati in danno agli impianti di distribuzione carburanti. Ci siamo sentiti dire che, sorprendentemente, che “sul territorio complessivamente dal primo gennaio 2018 ad oggi sono stati rilevati solo due episodi criminosi nei confronti degli impianti in argomento”. Sappiamo benissimo che non è così e forse i bassi numeri sono il frutto di una rassegnazione degli imprenditori che nemmeno denunciano più. Da qui – conclude Rapaioli – l’invito a segnalare ai colleghi tutti gli eventi di cui verrete a conoscenza per far si che vengano trasmessi ai comitati di sicurezza provinciali”
Il Presidente nazionale Landi, investito della questione, ha assicurato un impegno della Faib nazionale a segnalare il crescente allarme dei gestori che si sentono lasciati soli di fronte ad una ondata criminale che non accenna a placarsi.