Continua incessante l’assalto della criminalità alle stazioni di servizio carburanti. Le cronache quotidianamente riportano notizie di furti e rapine sugli impianti. La Faib ha ripetutamente denunciato, unitamente a Fegica e Figisc, alle Autorità competenti i gravissimi episodi registrati sulla rete, chiedendo un rafforzamento dell’azione di vigilanza e prevenzione. Le strutture territoriali Faib hanno segnalato le sofferenze delle aree di servizio alle Prefetture e alle Forze dell’Ordine che hanno risposto predisponendo incontri mirati e assicurando maggiori controlli.
Ma questo evidentemente non basta a fermare l’ondata di violenze sulle strade e sulle stazioni di servizio che continuano a registrare ripetuti episodi di violenze. A queste, come abbiamo già denunciato, si sommano anche varie fenomenologie di sfruttamento: dalla prostituzione al nuovo racket dei benzinai di notte e in molti casi anche di giorno, sui cosiddetti impianti ghost.
Cosa aspettano le Forze di Polizia e gli Ispettori del Lavoro a verificare le presenze indesiderate sugli impianti di rifornimento carburanti? E’ evidente che in molti casi siamo al cospetto di presenze non in regola, dove si manifestano profili di sfruttamento delle persone e di collegamento con la gestione irregolare dei flussi migratori, oltre che di legami con gestioni organizzate finalizzate all’evasione ed elusione delle normative fiscali e del lavoro.
Ripetiamo che tale fenomeno ha conosciuto negli ultimi mesi un forte radicamento e richiede un pronto intervento delle Forze dell’Ordine e degli Organi ispettivi del lavoro, verso le quali le Faib territoriali stanno intensificando l’azione di sollecitazione ai controlli e alla repressione.
Leggi l’Articolo de "Il Tempo" del 2 febbraio 2016
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