Il 14 aprile, presso il Centro Incontri in Corso Stati Uniti 2, su iniziativa della Regione Piemonte. Tra gli interventi anche Martino Landi Presidente Faib
Continua incessante sulla rete carburanti la denuncia di irregolarità, opacità e di traffici illeciti di prodotti petroliferi intra ed extra comunitari. Periodicamente le cronache riportano le notizie di sequestri di carburanti ad opera delle forze dell’ordine nella movimentazione transfrontaliera.
Accanto a questo sommerso, che assume le dimensioni di un traffico consolidato e consistente, si rafforza l’assalto della criminalità alle stazioni di servizio carburanti dove vengono perpetrate varie irregolarità, dai prodotti in evasione di accise e di IVA, all’interscambio clandestino, alle truffe perpetrate lungo la filiera.
Come se non bastasse, vediamo che le cronache quotidianamente riportano notizie di furti e rapine sugli impianti.
La Faib in questi anni ha ripetutamente denunciato alle Autorità competenti i gravissimi episodi registrati sulla rete, chiedendo un inasprimento dell’azione di vigilanza e prevenzione, sia sul versante della micro criminalità che della sorveglianza rispetto alle pratiche commerciali perpetrate in raggiro delle normativa amministrativa.
Sul territorio le Faib hanno segnalato alle Prefetture e alle Forze dell’Ordine, non più tardi di un paio di mesi fa, la forte esposizione delle imprese di gestione carburanti alle attività della micro criminalità e le evidenti sofferenze delle aree di servizio, anche in rapporto a differenziali prezzi che spesso non hanno una motivazione di mercato, chiedendo interventi. A queste, come abbiamo già denunciato, si sommano anche varie fenomenologie di sfruttamento: dalla prostituzione al nuovo racket dei benzinai di notte e in molti casi anche di giorno, sui cosiddetti impianti ghost.
In molti casi le Questure e le Prefetture hanno risposto predisponendo incontri mirati e assicurando maggiori controlli, ma la questione riguarda anche la Guardia di Finanza e in misura crescente gli Ispettori del Lavoro.
Ma continuiamo a registrare nuovi episodi di illiceità.
Viene da chiedersi cosa aspettano le Forze di Polizia e gli Ispettori del Lavoro a verificare le presenze indesiderate sugli impianti di rifornimento carburanti, a setacciare i conti di quelle attività vistosamente sotto prezzo. E’ evidente che in molti casi siamo al cospetto di presenze non in regola, dove si manifestano profili di sfruttamento delle persone e di violazione della normativa del lavoro e di collegamento con la gestione irregolare dei flussi migratori, oltre che di legami con gestioni organizzate finalizzate all’evasione ed elusione delle normative fiscali e doganali.
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