Contro un’azienda che viola la legge, si rifiuta di applicare gli Accordi e attua ritorsioni contro i gestori con condotte antisindacali
I gestori Esso della Toscana del gruppo Petrolifera Adriatica hanno manifestato oggi a Colle Val d’Elsa in provincia Di Siena su un impianto del gruppo per protestare contro l’azienda che, benchè condannata dal tribunale di Roma, continua a violare la legge, non applica gli accordi e mette in atto azioni di pricing che appaiono come ritorsioni economiche nei confronti dei gestori che osano chiedere il rispetto delle norme e della loro dignità.
Alla manifestazione sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni locali e regionale a supporto della battaglia per la dignità dei lavoratori gestori degli impianti carburanti del gruppo.
I gestori degli impianti Esso della Toscana hanno manifestato in segno di solidarietà contro Petrolifera Adriatica, che con arroganza e dispregio delle leggi e- finanche delle sentenze- continua senza vergogna a scippare ai gestori il loro margine fissato ai sensi delle leggi dello stato.
Petrolifera Adriatica, condannata dal Tribunale di Roma ad applicare l’accordo del 16 luglio 2014 siglato tra le Federazioni dei Gestori e la Esso- nella cui proprietà è subentrata- continua a esercitare il proprio potere condizionante verso i gestori con la propria politica di prezzo, mettendo fuori mercato i gestori sindacalizzati e che hanno chiesto giustizia alla “Giustizia” e osato ribellarsi alla volontà del padrone. In particolare, aumentando i prezzi al pubblico dei gestori che hanno osato farle causa, per chiedere l’applicazione dell’Accordo del 16 luglio 2014, Petrolifera Adriatica ha commesso in più un abuso di dipendenza economica nei confronti dei propri gestori, vietato dall’art. 9 della legge 192/98, con danno per il consumatore finale e quindi con competenza ad emettere sanzioni amministrative dell’Autorità Antitrust, a cui non tarderanno a rivolgersi, con propri legali esperti in materia, i gestori danneggiati.
La manifestazione di protesta e denuncia si è resa necessaria da un lato per la netta chiusura della nuova proprietà ad intavolare un negoziato serio e costruttivo finalizzato alla stipula di un accordo per i gestori della rete, come previsto dalla normativa vigente, D.Lgs. 32/98, L.57/2001, L.27/2012 e dall’altra per la condotta antisindacale dell’azienda.
A fronte di questa azione Faib è pronta a denunciare Petrolifera Adriatica per abuso di posizione dominante e violazione della norma che vieta condotte discriminatorie ed inique sui prezzi al pubblico, con grave danno oltre che dei gestori anche dei consumatori.
Dichiarazioni in Conferenza stampa Faib Colle Val d’elsa 14 febbraio 2019
Martino Landi, Presidente nazionale Faib
“Vogliamo giustizia, rispetto degli impegni e parità di trattamento. Se Petrolifera Adriatica non cambierà atteggiamento ci rivolgeremo anche all’Autorità Antitrust, denunciando quello che riteniamo sia un abuso di posizione dominante. Il destino di chi gestisce gli impianti non può essere legato ai capricci delle nostre controparti che decidono nell’indifferenza di chi deve vigilare se il prezzo consigliato è congruo o frutto di ritorsioni per mettere fuori mercato il gestore. Mediamente al gestore viene riconosciuto un margine medio lordo di circa 3 centesimi di remunerazione al litro, (cica il 2% del prezzo finale) che vengono ulteriormente erosi , finanche azzerati dai costi di gestione, ivi compresi gli oneri sulle commissioni bancarie che ci vengono addebitati sui pagamenti con moneta elettronica. In questo contesto come può avere futuro un gestore che deve approvvigionarsi della materia prima pagandola 7 o 8 centesimi in più della concorrenza fatta dallo stesso suo fornitore? Quello tenuto da Petrolifera Adriatica verso il gestore dell’impianto di Colle val d’Elsa è l’esempio eclatante di un atteggiamento vessatorio, che ci preoccupa per lui e per tutti gli altri che temiamo seguiranno a breve, man mano che le altre sentenze andranno a giudizio. Non possiamo permetterci di tollerare questa situazione”
Marco Princi, Presidente regionale Faib
“Oltre a quello che vivono i gestori direttamente coinvolti, c’è un altro effetto drammatico indotto. In virtù della restrizione di margini, molti dei gestori qui presenti hanno dovuto mandare a casa dei dipendenti, con tutto quello che ne consegue per le loro famiglie. E poi c’è quello che succede o succederà nei nostri centri abitati soprattutto in quelli più piccoli: sempre più impianti chiusi o ridotti al solo self, e tanti saluti ai bisogni di anziani, disabili, di una comunità in genere”.
Simone Bezzini, membro Consiglio Regionale Toscano
“Questa vicenda in primo luogo deve farci apprezzare il ruolo-tramite svolto dalle associazioni di rappresentanza, in questo caso dei gestori, riaffermando il carattere indispensabile di questi soggetti. Come Consiglio regionale già nel 2017 avevamo approvato una mozione per chiedere l’attivazione tavolo nazionale su questa vicenda. Il comportamento prepotente di Petrolifera Adriatica ha trovato sponda anche nella mancanza di una azione vigorosa da parte delle autorità nazionali. La vicenda evidenzia ancora una volta come Il mercato non sia in grado di trovare da sé un equilibrio perfetto. Per evitare posizioni dominanti serve una regolazione pubblica incisiva”.
A margine della manifestazione di protesta ai gestori Esso di Petrolifera Adriatica è pervenuta la seguente nota dalla Segreteria dell’ Assessore Attività Produttive, Credito, Commercio e Turismo Regione Toscana, Stefano Ciuoffo:
“Ciò che sta accadendo è un atteggiamento stupefacente visto che non solo non si rispetta la normativa vigente ma c’è un tribunale che si è pronunciato. Petrolifera Adriatica si sta comportando in modo assolutamente deprecabile e mi auguro che torni presto sui suoi passi perché non solo mette in crisi i gestori degli impianti, ma pur di farlo arreca anche un disagio ai consumatori. Non comprendiamo questo suo modo di comportarsi in questa vicenda che si trascina da anni mostrandosi anche chiusa al confronto più basilare. Abbiamo sostenuto la battaglia dei gestori toscani e continuiamo a restare al loro fianco come Regione” .