Con una nota congiunta, a firma dei tre Presidenti, Faib, Fegica e Figisc hanno diffidato, dopo la Q8, anche Eni, Api-Ip, Total-Erg e Tamoil.
La diffida interviene perché in costanza di normativa le Compagnie, tutte, si sono sottratte agli obblighi di contrattare le modifiche apportate unilateralmente al complesso di accordi che regolano le relazioni con i rispettivi Gestori.
La nota è stata inviata ai vertici delle petrolifere e al Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Prof. Claudio De Vincenti, perché valuti l’attivazione del “tentativo obbligatorio di composizione delle vertenza collettive individuato nel D.Lgs. 32/98 richiamato espressamente – come la Legge 57/01 – nella recentissima norma contenuta nella L. 27/12.”.
Le note formulano l’invito a recedere dalle posizioni di aperta violazione delle normative richiamate e da ogni altro atteggiamento dovesse essere stato assunto in maniera non conforme al complesso delle Leggi che regolano la materia, evidenziando che “le scriventi si vedrebbero costrette e far valere le proprie ragioni nelle sedi giurisdizionalmente competenti.”
Le Federazioni hanno poi ribadito che le prese di posizioni assunte dalle Aziende, sono estremamente gravi in quanto priverebbero di qualsiasi valore i contenuti del “Verbale di Incontro”, sottoscritto al Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 27 luglio, e gli impegni assunti in prima persona dal Sottosegretario di Stato.
In questo senso Faib, Fegica e Figisc sollecitano “il Prof. De Vincenti, ad effettuare un intervento che chiarisca a tutti coloro che hanno sottoscritto quel documento, la rilevanza e l’ambito di applicazione”.