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Faib avanza quesito per il governo relativo alla somministrazione di alimenti e bevande nelle strade extraurbane a lunga percorrenza dopo le 18,00

A seguito delle limitazioni poste dal Dpcm del 24 ottobre ai servizi di somministrazione erogati presso le aree di servizio  Faib ha posto un quesito alla Presidenza del Consiglio.

L’art. 1, comma 9, lettera ee), del DPCM 24 ottobre 2020 stabilisce che “le attività dei servizi di ristorazione (fra cui  bar,  pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite  dalle  ore  5.00 fino alle 18.00; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le  ore 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita  senza  limiti  di  orario  la ristorazione  negli  alberghi  e   in   altre   strutture   ricettive limitatamente ai propri clienti,  che  siano  ivi  alloggiati;  resta sempre consentita  la  ristorazione  con  consegna  a  domicilio  nel rispetto  delle  norme  igienico-sanitarie  sia  per  l’attività  di confezionamento che di trasporto, nonché  fino  alle  ore  24,00  la ristorazione con asporto, con divieto di  consumazione  sul  posto  o nelle adiacenze (…)”.

La successiva lettera ff) prevede che “restano comunque aperti gli esercizi di  somministrazione  di alimenti e  bevande  siti  nelle  aree  di  servizio  e  rifornimento carburante situate  lungo  le  autostrade (…), con obbligo di assicurare in ogni caso il  rispetto  della distanza interpersonale di almeno un metro”.

Quest’ultima, giustamente, si fa carico di garantire il servizio di ristorazione agli utenti delle autostrade, che potranno fruire della somministrazione di alimenti e bevande, senza limitazioni, dunque – si presume – anche con consumo all’interno dei locali ed al tavolo, nelle relative aree di servizio e rifornimento carburante, le quali non sono soggette all’obbligo di chiusura alle ore 18.00 previsto per le attività di ristorazione ordinarie.

Tuttavia gli stessi servizi essenziali non vengono assicurati e garantiti agli utenti di altre importanti vie di comunicazione, quali le strade extraurbane principali e secondarie a lunga percorrenza, con grave nocumento per gli spostamenti veicolari, specie (ma non solo) di chi viaggia per motivi di lavoro e di necessità.

Si chiede dunque se l’eccezione all’obbligo di interruzione alle ore 18 dei servizi di ristorazione fatta dalla norma per gli esercizi di  somministrazione  di alimenti e  bevande  siti  nelle  aree  di  servizio  e  rifornimento carburante situate  lungo  le  autostrade possa valere anche per le predette strade extraurbane principali e secondarie a lunga percorrenza.