La Giunta Nazionale della Faib è stata convocata per il 16 ottobre p.v., alle ore 10.30, presso la Sede Nazionale della Confesercenti, in via Nazionale 60, Roma.
L’organismo della Faib analizzerà lo stato delle cose all’indomani delle decisioni della Presidenza Nazionale Faib dello scorso 11 settembre svolgendo le necessarie valutazioni sulla situazione determinatasi dopo la pausa estiva. Colpisce in particolare il lungo silenzio, rotto da annunci solitari, del Ministero dello Sviluppo Economico che aveva impegnato se stesso e il settore ad una verifica da convocarsi prima del 15 settembre u.s.. Verifica sollecitata unitariamente dalle Associazioni, come suggerito dalla Presidenza Faib, ma tuttora in attesa di essere convocata.
La Giunta della Faib pertanto dovrà svolgere un’approfondita riflessione su questo prolungato silenzio, sugli annunci fatti dal Sottosegretario nel corso dell’Audizione parlamentare sulla crisi della raffinazione e mettere a punto le linee guida politico-sindacali da qui ai prossimi due-tre mesi sulle nuove forme contrattuali e le ipotesi di lavoro in agenda, sullo stato e sulla qualità del confronto Governo-Associazioni, con un aggiornamento e verifica degli impegni del 27 luglio, sulle proposte di iniziative, sulla questione Autostrada e il necessario rilancio della vertenza e infine sulle relazioni con le Compagnie e con l’Unione Petrolifera.
Un capitolo a parte sarà dedicato agli adempimenti statutari pe la prossima Assemblea Elettiva Faib che coinciderà con il cinquantennale dell’Associazione.
E ben chiaro il quadro nel quale la Giunta Faib sarà chiamata a confrontarsi: accordi collettivi scaduti e non rinnovati; margini tagliati unilateralmente fino al 70%; licenziamenti forzati degli addetti alla distribuzione; discriminazioni sui prezzi che spingono fuori mercato migliaia di impianti senza possibilità di reazione alcuna; vendite autostradali in picchiata e totalmente cannibalizzate; normativa sulla gratuità della moneta elettronica aggirata; pacchetto liberalizzazioni svuotato nella parte del non oil.
Questi punti, alla base della piattaforma rivendicativa delle Associazioni dei gestori nella vertenza estiva sono tuttora, irrisolti, sul Tavolo sindacale.
Ricordiamo, a chi può averlo dimenticato, che il rinvio dello sciopero non significò revoca né superamento delle ragioni che lo avevano determinato. Questo il Prof. De Vincenti, Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico, lo sa bene. Come sa bene che su quella piattaforma ci fu un accordo unitario delle sigle dei gestori che nel frattempo hanno rafforzato il comune sentire di fronte ad una crisi sempre più stringente.
Il Sottosegretario De Vincenti è stato destinatario di una garbata ma puntuale nota di Faib Fegica e Figisc che richiamavano la necessità di una convocazione a breve per affrontare le questioni aperte, sospese per non gravare sulle vacanze degli italiani. Quella richiesta educata di riunione del Tavolo diventa a questo punto urgente e mette le Associazioni nella difficile condizione di riaccendere in modo ultimativo la luce sulle questioni poste: a partire dalla necessità di assicurare al gestore, all’interno dello stesso marchio, condizioni eque e non discriminatorie, assicurando parimenti la salvaguardia del margine, così come pattuito all’interno dei singoli accordi di colore. Sono due condizioni che ancora attendono di essere rispettate, sulle quali è tutt’ora acceso il faro della contestazione sindacale. Gli stessi Tavoli di negoziato, dopo la fase di apertura debbono calendarizzare i lavori, altrimenti siamo alla fase ritualistica celebrata per accontentare il Governo.
Ottobre sarà dunque un mese chiave per capire quali saranno gli sviluppi che attendono i gestori sulla rete carburanti, in un autunno che rischia di surriscaldarsi ogni giorno che passa. Ma che tuttavia porta un’importante novità: la ritrovata sintonia sindacale.