La Faib è intervenuta, con una nota inviata al Ministro dello Sviluppo Economico on Claudio Scajola, al nuovo Sottosegretario Stefano Saglia e al Garante dei prezzi dr. Luigi Mastrobuono, nuovamente in merito al provvedimento varato dal Senato della Repubblica per la conoscibilità dei prezzi carburanti, in materia di obbligo di trasmissione dei prezzi praticati dai gestori della distribuzione carburanti al MSE.
La Faib ha rappresentato al Ministro, al Sottosegretario e a Mister Prezzi “il disagio e la preoccupazione degli operatori che vedono tutte le difficoltà del nuovo onere amministrativo, varato come se fosse a variabile zero per quanto concerne i tempi d’impIego e i costi, e chiedono il ritiro o, in subordine, le necessarie correzioni/revisioni prima che il testo arrivi alla Camera.”
Faib ricorda che la misura, voluta dal Governo, su un emendamento iniziale, e circoscritto alla rete autostradale, dell’opposizione, si presenta “complessa e complicata per la gestione, sia nella parte di comunicazione che di ricezione e gestione dei dati, appare anche inutile in quanto “inutilizzabile come elemento di informazione… in quanto la massa stessa non si presta ad una lettura accessibile e finalizzata alla scelta della migliore offerta.”
La Federazione inoltre denuncia nella nota al Ministro Scajola che “la gestione sarà causa di notevoli disguidi tra il dato trasmesso, quello ricevuto e quello elaborato, esponendo i gestori a rischi di ingiuste sanzioni e ingolfando il contenzioso civile.”
La Faib ha rimarcato che se l’obiettivo era quello di introdurre più informazione e più trasparenza si è solo fatto maggiore confusione. Il risultato sarebbe di disorientare il consumatore con una massa di dati ingestibili e in consultabili, con il bel risultato di aver complicato la vita agli operatori economici. Sembra che la politica, e i suoi rappresentanti di destra e di sinistra, non si rendano conto che il tempo in economia è denaro, che il tempo sottratto all’attività in azienda costituisce sottrazione di risorse, minore competitività e minori servizi.
La Faib ha ribadito che “la maggiore concorrenza, madre di tutte le maggiori convenienze può essere perseguita con la separazione della rete vendita, dando la possibilità ai gestori di essere pienamente liberi di acquistare alle migliori condizioni di mercato e rivendere a prezzi competitivi” mentre oggi “i gestori, in ragione dell’obbligo di acquisto in esclusiva, sono tenuti a comprare il prodotto a prezzi definiti dalle compagnie e a rivenderlo sostanzialmente a prezzi consigliati dalle stesse, con modalità e frequenza prestabilite, con un margine fisso invariabile rispetto al prezzo finale.”
In altre parole è la politica che deve fare la propria parte senza nascondersi dietro falsi alibi o buttando la croce sui gestori.
Il paragone con altri paesi europei, tipo la Francia, non regge, per la composizione di quella rete, per la strutturazione proprietaria di essa, per le modalità operativa della stessa.
La Faib ha ricordato a Scajola che “ la questione della maggiore trasparenza e riforma del settore, rientra peraltro negli impegni del Protocollo d’intesa con Lei sottoscritti il 20 giugno 2008 dalle Associazioni di categoria, ad oggi rimasto inattuato”.
Ripartire da quegli impegni potrebbe essere dunque la strada da percorrere per dare più trasparenza e più concorrenza al settore, fuori dalla facile demagogia e dalle inutili scorciatoie, buone solo a qualche titolo di giornale.