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Aci: lo sciopero della benzina del 6 giugno pone questioni condivise, ma attenzione alle strumentalizzazioni

Mentre sembrano crescere le adesioni allo sciopero della benzina indetto dall’Aci per il prossimo 6 giugno, Faib rileva che le questioni poste alla base dello sciopero sono largamente condivisibili e dà la piena disponibilità a costituire un fronte a più voci verso il Governo per la riduzione delle accise sulla benzina.
La Faib, nel ribadire la propria contrarietà alle manovre governative di appesantimento del costo dei carburanti, ha sempre denunciato e criticato il forte inasprimento del prelievo di accise e il conseguente aumento dell’Iva deciso dal Governo in carica, che ha portato il prelievo fiscale sul gradino più alto d’Europa per incidenza sul prezzo finale.
A più riprese la Federazione ha chiesto la sterilizzazione dell’Iva da una parte e la introduzione di un sistema di accise mobili dall’altra, in grado di contemperare i forti rincari degli ultimi mesi: in molti casi registrando un silenzio complice degli altri attori della filiera petrolifera e della mobilità. La protesta di oggi segna dunque una presa di coscienza importante da parte di un soggetto che può concorrere a ridefinire le scelte di politica fiscale anche se avviene all’interno di logiche finora percorse solo dall’associazionismo consumerista
Riteniamo che Aci, per natura e funzioni pubbliche, abbia anche altri strumenti per far ascoltare la propria voce alle Autorità di Governo.
Faib ricorda anche la propria azione a sostegno della nascita, unitariamente al Coordinamento unitario dei gestori Faib-Fegica, del comitato “25 luglio” promosso dalla filiera della mobilità con le Associazioni dei trasportatori, dei riparatori, dei consumatori con altre Confederazioni contro il caro accise.
Sulla questione la preoccupazione principale è l’eventuale strumentalizzazione della protesta in cui deve essere chiaro che i gestori – con gli automobilisti – sono vittime principali del caro benzina, con la caduta drammatica degli erogati e degli incassi.
Sulla base di queste osservazioni Faib condivide le motivazioni della protesta e offre la propria disponibilità al confronto per delineare proposte idonee al superamento dell’attuale stato di difficoltà della filiera dei carburanti e dei trasporti evitando di risolvere la protesta in una mera astensione dal rifornimento che si risolverebbe solo in un danno per gli operatori della rete vendita.

 

Ascolta l’intervista di Martino Landi a Isoradio