Nella giornata di ieri, mercoledì 18 dicembre, si è svolta presso la sede provinciale di Faib Confesercenti Genova, l’assemblea pubblica aperta a tutti gli operatori in cui sono stati affrontati le principali criticità della categoria.
«È stata un’assemblea partecipata in un periodo comunque festivo, ma la situazione è talmente critica per la categoria – dichiara Fabio Bertagnini, presidente provinciale Faib – che i colleghi hanno chiesto un momento informativo per la restituzione di quanto emerso durante l’iniziativa della Faib nazionale dello scorso 11 dicembre e negli ultimi tavoli con le compagnie. Sicuramente è stata un’annata estremamente calda per la categoria, sfociata nello sciopero generale del mese scorso. I presupposti per il 2020 sono di altrettanto impegno, nella speranza di portare a casa risultati positivi per i gestori».
Scendendo nel dettaglio degli argomenti affrontati, il primo punto all’ordine del giorno è stato la trasmissione telematica dei corrispettivi, rispetto alla quale si è in attesa di un provvedimento per l’entrata in vigore a scaglioni, a seconda della quantità di carburante erogato: dal 1 gennaio 2020 per gli impianti con erogato superiore a 3 milioni di litri; dal 1 luglio 2020 per impianti con erogato superiore a 1,5 milioni di litri; e dal 1 gennaio 2021 per gli impianti con erogato inferiore a 1,5 milioni di litri.
Si è poi affrontato il tema relativo agli Indici sintetici di affidabilità (Isa). Lo strumento, come noto, è viziato a monte da dati errati, a cominciare dal bonus fiscale di cui non viene tenuto conto, e del fatto che la media è stata fatti su tutti i punti vendita nazionali compresi quelli ad altissima automazione, quindi senza il costo di personale dipendente. Il risultato è che il 90% dei punti vendita non è arrivato al 6, vale a dire la valutazione minima per non incorrere nelle ispezioni fiscali.
L’assemblea è inoltre servita ad illustrare il funzionamento e le modalità di gestione per il credito d’imposta per cessione carburanti con pagamento elettronico, sia per la parte oil che per la parte non oil.
Da ultimo sono stati illustrati i contenuti della risoluzione De Toma, capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle, che ha condotto un’analisi della rete carburanti rilevandone l’inefficienza e insicurezza, la parcellizzazione della stessa, fenomeni di illegalità diffusa e rischio criminalità, contrazione degli investimenti, precarietà ed esposizione al rischio dei gestori.
Di qui le richieste al governo di riattivare il tavolo con le associazioni dei gestori e di disporre misure urgenti per il settore, dagli indennizzi per la razionalizzazione, agli incentivi per la riconversione tecnologica, da una maggiore tutela e sicurezza per i gestori al monitoraggio dei prezzi e a misure di contrasto all’illegalità.