Presentato il dossier Faib
Nella giornata di ieri 23 ottobre 2019, nella sala Funi del Palazzo dei Congressi a Roma, nel giorno di apertura della manifestazione Oil&Nonoil 2019, si è tenuto l’ incontro per presentare il dossier sulle problematiche della distribuzione dei carburanti in Italia, che sono rappresentate, come ricorda il titolo del convegno, dalle frodi fiscali e dall’irregolarità dei contratti che legano i gestori ai titolari degli impianti.
I lavori sono stati introdotti da Massimiliano Di Pace, in qualità di moderatore, che, dopo aver ricordato i contenuti essenziali del dossier, ha presentato i relatori, cominciando da Martino Landi, presidente di Faib.
Landi, dopo aver ricordato che l’illegalità nelle sue diverse forme danneggia non solo la collettività, ma l’intera filiera della distribuzione dei carburanti, per effetto della concorrenza sleale che determina, che a sua volta non consente una giusta remunerazione del lavoro dei gestori e degli investimenti effettuati dai titolari degli impianti, ha invitato tutti gli attori a fare fronte comune per combattere questi fenomeni negativi. In questa ottica ha evidenziato come l’obiettivo comune di tutti gli operatori, così come delle autorità pubbliche, dovrebbe essere un’analisi dei problemi condotta con uno spirito costruttivo, e una comune individuazione delle soluzioni.
Ha fatto seguito poi l’intervento di Alessandro Proietti, Presidente di Assoindipendenti, il quale si è dichiarato disponibile ad un confronto con tutti gli attori, per poi esprimere una sostanziale condivisione del dossier, fermo restando che la causa dei fatti illeciti non può essere attribuita a singole categorie, essendo essa condivisa dall’intera filiera. Secondo Proietti, oltre all’illegalità, esiste il problema della razionalizzazione della rete, che in realtà non è stata attuata per una mancanza di volontà, dovuta anche ad una redditività che, per quanto modesta, rimane interessante. Ha precisato poi che non si può utilizzare solo il parametro dell’erogato come criterio di scelta degli impianti da chiudere, senza contare che i costi di bonifica dell’impianto sono tali, da scoraggiare questa operazione. L’intervento si chiude con l’auspicio che, pur rimanendo spazi per operazioni illecite, questi si riducano sempre di più fornendo alcune indicazioni operative.
In rappresentanza del mondo degli utenti delle stazioni di rifornimento, è poi intervenuto Emilio Viafora, presidente di Federconsumatori, che ha fatto notare come la crisi economica avesse stimolato l’attenzione dei consumatori verso il prezzo dei carburanti, con la conseguenza che i soggetti che, grazie alle frodi, potevano vendere i carburanti a prezzi ribassati, risultassero premiati dal mercato. Questa situazione è tanto più dannosa, considerato che il settore si avvia a sperimentare un periodo di transizione molto delicato, in vista dell’ampliamento del parco mezzi a trazione elettrica. In conclusione Viafora afferma che occorre contrastare l’illegalità con determinazione, in quanto l’attuale livello non è sostenibile per il settore, il quale si trova al centro di numerosi problemi, come l’alta tassazione e il lavoro irregolare. Tutti fattori che ostacolano la necessità di introdurre innovazioni sulla rete.
Ha preso poi la parola Vincenzo Miceli, dell’ufficio fiscale della Confesercenti nazionale, che ha illustrato i vari meccanismi per l’evasione dell’Iva nel settore del commercio dei carburanti, fra cui le cosiddette frodi carosello, che costituiscono veri e propri reati, come quelli del contrabbando e dell’associazione a delinquere per finalità di evasione fiscale. Fra i meccanismi descritti vi è anche quello dell’esportatore abituale, il quale, grazie a false lettere di intenti, riesce ad acquistare, sulla base di un plafond riconosciuto dall’Agenzia delle entrate, carburanti in esenzione di Iva, che poi non viene più pagata, grazie alla chiusura della società “cartiera” che ha prodotto i documenti. A fronte di questa situazione, Miceli ha proposto come Confesercenti sia soluzioni soft, sia proposte “shock”. Tra le prime vi è il Das telematico e controlli più stretti e rigidi, mentre tra le proposte innovative si può immaginare un meccanismo di Iva monofasica, ossia che si applica al momento dell’immissione al consumo del prodotto, come avviene per alcuni prodotti editoriali (es. i giornali) salvo un diverso meccanismo di recupero dell’imposta sul prezzo finale.
La parola è poi passata a Roberto Galdi, responsabile della sezione Controlli accise dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, il quale ha inquadrato storicamente i fenomeni di illegalità fiscale nel settore petrolifero, ricordando che i primi casi di evasione accise sono stati scoperti nel 2011, mentre quelli relativi all’Iva sono stati individuati nel 2014. Galdi ha quindi descritto i meccanismi delle frodi che hanno per oggetto l’importazione di oli lubrificanti, che vengono poi venduti come gasoli, eventualmente dopo miscelazioni atte a rendere le caratteristiche del prodotto analoghe. Il problema per questo tipo di frodi è dato dal fatto che non tutti i paesi comunitari di provenienza di questi prodotti petroliferi collaborano per facilitare la trasmissione di informazioni relative alla circolazione di tali prodotti (es. non si è riusciti ad introdurre il sistema Emcs per questi oli lubrificanti). Il funzionario dell’Agenzia delle Dogane si è però dichiarato ottimista, sostenendo che la situazione potrà migliorare, sia a seguito delle misure previste dal collegato fiscale, previsto nella manovra di bilancio per il 2020, sia a seguito di future iniziative, alle quali sono invitati a partecipare tutti gli attori, che rappresentano la parte largamente onesta del paese.
Il moderatore ha invitato quindi ad intervenire l’On. Massimiliano De Toma, componente della X Commissione della Camera dei Deputati, e firmatario della risoluzione parlamentare per lo studio delle misure necessarie per il settore della distribuzione dei carburanti. Il parlamentare, dopo aver raccontato lo stato dell’arte dei lavori parlamentari che hanno avuto luogo dopo la sua risoluzione, che sta incontrando un diffuso consenso tra le forze politiche, ha indicato la metodologia che si intende seguire per definire una strategia di intervento nel settore della distribuzione dei carburanti, che è basata sull’analisi delle esigenze del settore nel lungo termine, e sulla condivisione delle scelte con tutti gli attori interessati. In questo contesto l’On De Toma ha anticipato che alcune ipotesi potrebbero essere pene maggiori per gli autisti che trasportano carburanti oggetto di operazioni illegali, la tracciabilità del prodotto con molecole, l’implementazione sugli impianti di nuove tecnologie e il pieno rispetto delle norme di settore così come evidenziato nella risoluzione.
E’ poi intervenuto il Prof. Avv. Paolo Grassi, consulente legale della Faib, che ha redatto una nota sulle tutele contrattuali dei gestori, inserita nel dossier, che ha ricordato le modalità corrette con le quali i titolari degli impianti devono rapportarsi contrattualmente con i gestori, illustrando specifici casi giurisprudenziali sul contenzioso in atto e la sezione dedicata ai contratti.
Ha concluso i lavori Martino Landi, presidente di Faib, ricordando l’importanza di trovare quanto prima delle soluzioni ai due problemi rappresentati nel dossier, ed impegnando a questo scopo la Faib, che ha tracciato delle ipotesi di intervento riportate nella 4^ sezione del dossier, relative sia alle frodi fiscali, sia all’abusivismo contrattuale ringraziando i partecipanti, ed in particolare Gaetano Pergamo, direttore di Faib, per aver organizzato l’evento, e Antonio Ciavattini per il suo contributo a questa iniziativa.
Per quanto riguarda le proposte finalizzate al contrasto delle frodi fiscali Faib ha indicato un gruppo di lavoro permanente tra le amministrazioni interessate ( agenzie Entrate e Dogane), i Ministeri competenti e le Associazioni di categoria; l’introduzione dell’iva monofasica; obbligo per i trasportatori di dotarsi del GPS,; tracciatura molecolare; più altre proposte di dettaglio, contenute nel dossier; per il contrasto all’illegalità contrattuale Faib ha proposto sanzioni per chi non si attiene alla contrattualistica di settore e meccanismi oggettivi di remunerazione del costo di distribuzione.