Sull’illegalità continuano a fioccare le interrogazioni parlamentari. A rivolgerla al Ministro dell’Economia i parlamentari Buratti, Fragomeli, Mancini, Mura, Rotta e Topo .
I parlamentari chiedono di sapere – premesso che: come rilevato anche dal Governo, nella Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva allegata al Nota di aggiornamento del Def 2019, negli ultimi decenni il settore della distribuzione carburanti ha subito profonde trasformazioni, con la diffusione di operatori petroliferi non abituali e impianti di distribuzione « no logo », e, sulla base di informazioni condivise dalle associazioni di categoria, risulta essere caratterizzato da diffusi fenomeni di non assolvimento delle imposte con conseguenti distorsioni del mercato; nella citata Relazione si evidenzia un consistente incremento dal 4,8 al 10,7 per cento nel periodo 2012-2017 del tax gap ovvero del divario tra le imposte effettiva- mente versate e le imposte che i contribuenti avrebbero dovuto versare in regime di perfetto adempimento degli obblighi previsti a legislazione vigente; i rappresentanti delle associazioni di categoria interessate, intervenute in una audizione ad inizio ottobre 2019, hanno sottolineato come a fronte dei 45 miliardi di euro all’anno di fatturato, degli oltre 80.000 lavoratori e di 22.000 impianti, il comparto è fortemente segnato dalla piaga dell’illegalità fiscale e dell’abusivismo contrattuale, con un’evasione contributiva per circa 300 milioni di euro, una evasione Iva e accise stimata in 4-5 miliardi di euro e una rete di distribuzione largamente inefficiente; in ragione della poca trasparenza del settore, molte grandi compagnie petrolifere sono state spinte ad abbandonare il mercato italiano; uno dei punti critici per ristabilire nel settore il rispetto della normativa fiscale, come dichiarato dalle associazioni di categoria interessate, è rappresentato dal superamento della cosiddetta dichiarazione d’intenti che attualmente permetterebbe di realizzare il « salto d’imposta »; nel chiedere un maggior coinvolgi- mento delle istituzioni, per riportare il settore della distribuzione dei carburanti nel- l’alveo della normativa vigente, le associa- zioni di categoria hanno rappresentato come prioritario il divieto di utilizzo della citata dichiarazione; il contrasto delle frodi passerebbe anche attraverso l’assimilazione dell’Iva all’accisa al fine di far pagare l’imposta sul valore aggiunto direttamente all’ estrazione dal deposito fiscale :
quali iniziative urgenti il Governo intenda mettere in capo al fine di contrastare gli importanti fenomeni di evasione fiscale che ha interessato il settore della distribuzione dei carburanti negli ultimi decenni, a tal fine anche valutando la possibilità di recepire le citate richieste dei rappresentanti di categoria e promuovendo la diffusione di nuove tecnologie utili al controllo e tracciamento digitale della filiera del carburante.
All’interrogazione a nome del Governo ha risposto il sottosegretario on Villarosa.
Con il documento in esame gli Onorevoli interroganti chiedono quali strumenti ur-genti il Governo intende mettere in campo al fine di contrastare gli importanti fenomeni di evasione fiscale e contributiva, le frodi, la contraffazione e la concorrenza sleale, che hanno interessato il fenomeno della distribuzione dei carburanti negli ultimi decenni, promuovendo la diffusione di nuove tecnologie utili al controllo e tracciamento digitale della filiera del carburante.
Al riguardo, sentiti i competenti Uffici dell’Amministrazione finanziaria, si rap presenta quanto segue.
Preliminarmente, giova evidenziare che nel settore dei carburanti, i fenomeni di evasione significativi in termini di impatto negli ultimi anni sono riconducibili essenzialmente a due categorie, di cui soltanto la prima riguardante l’evasione di accisa in senso stretto.
Il primo riguarda il contrabbando degli oli minerali leggeri dall’Est Europa (cioè il traffico di prodotti classificati come lubrificanti, oli base o altri prodotti minerali utilizzati da soli o in miscela come suc cedanei dal gasolio) che essendo posti al di fuori del sistema unionale dell’EMCS di controllo sulla circolazione cui vengono sottoposti tutti gli altri prodotti soggetti ad accisa, sono di fatto sottratti alla vigilanza sui flussi comunitari. La soluzione strutturale può derivare solamente da una modifica dei regolamenti unionali.
Attualmente, l’azione delle Agenzie fiscali si svolge in coordinamento con altri organi nazionali e comunitari, sia con azioni mirate che con attività investigative dirette ad individuare le organizzazioni transnazionali promotrici dei traffici.
Il secondo ambito riguarda l’evasione della componente IVA nel commercio dei prodotti energetici che ha portato, anche su iniziativa delle associazioni di settore colpite da effetti distorsivi del mercato, alla predisposizione nell’anno 2017 di un «tavolo della legalità» presso il MEF. Al riguardo, sono stati già adottati provvedimenti normativi di contrasto con la legge di stabilità per il 2018 (articolo 1, commi 937-943 della legge n. 205 del 2017).
Le Agenzie fiscali hanno avviato molteplici attività specifiche mirate a contrastare le frodi nel settore del commercio idrocarburi, tra cui quella che si realizza con l’emissione delle lettere di intento e quella caratterizzata dalla creazione di falsi crediti Iva, successivamente utilizzati per effettuare compensazioni dei debiti tributari sorgenti in capo alle società « cartiere ».
A tal riguardo, sono altresì in corso di elaborazione delle proposte di modifiche normative che riguardano anche le dichiarazioni d’intento, finalizzate ad impedire l’uso delle dichiarazioni d’intento per tutte le cessioni e le importazioni definitive che riguardano i carburanti, proprio al fine di evitare l’uso fraudolento delle predette dichiarazioni e aggirare così l’obbligo di versamento dell’IVA.
Nell’ambito del contrasto alle frodi IVA e accise nei settori di cui si discute, la Guardia di Finanza ha elaborato appositi piani operativi, che si aggiungono alle numerose e rilevanti indagini di polizia giudiziaria condotte su tutto il territorio nazionale che, negli ultimi anni, hanno consentito di disvelare organizzazioni criminali, anche transnazionali, dedite all’illecito traffico di prodotti petroliferi.
Il contrasto ai predetti fenomeni criminali è oggetto, altresì, di una costante collaborazione operativa e di intelligence sviluppata anche attraverso apposite operazioni internazionali congiunte con gli Organi collaterali esteri. Al riguardo, la Guardia di finanza è referente nazionale nell’ambito delle iniziative assunte in attuazione del ciclo programmatico (cosiddetto « Policy Cycle »), promosso dal Consiglio dell’Unione europea e coordinato da Europol con lo scopo di intensificare l’azione di contrasto al crimine organizzato transnazionale in tale settore.
In particolare, per l’attuale EU Policy Cycle 2018-2021, il Corpo è referente nazionale nei comparti operativi delle frodi IVA intracomunitarie (MTIC-Missing Tra- der Intra Community) e delle frodi in materia di accise (Excise Fraud).
Infine, è opportuno evidenziare che dal 2018, a livello nazionale, è stato avviato, inoltre, il piano straordinario di controlli per il triennio 2018-2020 nel settore della commercializzazione e distribuzione dei carburanti, previsto dall’articolo 1, comma 919, della legge n. 205 del 2017 (cosiddetta «legge di bilancio 2018 »).
L’iniziativa in argomento, convenzionalmente denominata «piano straordinario carburanti», tra l’altro, ha preso in esame, avvalendosi delle informazioni presenti nell’Anagrafe Tributaria, le opera- zioni commerciali poste in essere dalle cosiddette « conduit company » comunitarie, note in quanto risultate coinvolte in casi di frodi all’IVA intracomunitaria, che hanno intrattenuto rapporti con le « cartiere» nazionali.