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Le Assemblee dei gestori autostradali di Bologna e Caserta denunciano lo stato di crisi del settore e una situazione insostenibile. Sospesi gli accordi. Il Ministero dello Sviluppo Economico convoca le Associazioni dei gestori

Le Assemblee dei gestori autostradali, indette dal Coordinamento unitario Faib Fegica, di Bologna e Caserta hanno evidenziato lo stato di criticità del settore autostradale mettendo in risalto lo stato di crisi dell’intero comparto della mobilità autostrade e una situazione, non solo economica, non più sostenibile dalle micro imprese di gestione degli impianti.
In particolare è stato evidenziato che le numerose richieste di aprire un tavolo avanzate dal Coordinamento unitario Faib/Fegica con le “controparti” petrolifere, con rare eccezioni, non sono state accolte dalle parti interessate.
Durante lo svolgimento della doppia giornata di mobilitazione è giunta la convocazione dell’incontro delle Associazioni di categoria con il Ministero dello Sviluppo Economico per lunedì 23 aprile, con il Sottosegretario Prof. De Vincenti.
Al tavolo ministeriale sarà rappresentata la grave crisi delle vendite che mediamente si attestano a contrazioni medie del 30-35%, con punte del 40-45% in aree particolari del Paese.
Dalle Assemblee, dopo un acceso dibattito, è emersa la volontà di reagire alla totale indifferenza delle controparti petrolifere, utilizzando gli strumenti già resi noti nella comunicazione del 30 marzo u.s, facendo però precedere il ricorso a forme più estreme di lotta da una comunicazione che ogni singola gestione autostradale invierà a tutte le controparti interessate.
Naturalmente se neppure tale presa di posizione della base sortirà l’effetto desiderato, le conseguenze che ne seguiranno non saranno certo imputabili alla categoria che di converso sta dimostrando grande senso di responsabilità e di equilibrio.
Da più parti è stato rilevato che perdurando la criticità del settore senza che le Compagnie petrolifere intervengano si configurerebbero danni incalcolabili e si potrebbe realizzare una ipotesi chiara di dipendenza economica delle micro imprese di gestione impianto, sanzionata anche dal DL 1/2012 sulle liberalizzazioni.
L’Assemblea, concorde nelle valutazioni di cui sopra ha però messo in evidenza che la situazione economica attuale delle gestioni è tale da richiedere un immediato sospensione di tutti gli accordi con un aumento dei margini di gestione svincolati da obiettivi commerciali.
Ulteriore motivo di preoccupazione è che lo stesso bonus fiscale, oggetto di recenti modifiche, produrrà i suoi effetti solo nel 2013, il che significa che nell’anno in corso ogni gestione dovrà pagare le proprie imposte a “tariffa piena” in un momento contingente difficilissimo.