La Presidenza della Faib di Roma, riunitasi per discutere i contenuti del Decreto Monti sulle liberalizzazioni, licenziato dal Parlamento e la posizione assunta dal Coordinamento Faib e Fegica rispetto alle iniziative assunte dall’Eni, dopo ampio e approfondito dibattito sugli aspetti normativi e dei contenuti, in cui non sono mancati momenti di confronto a tratti anche aspri, all’unanimità ha deliberato quanto segue:
La categoria, consapevole del momento di crisi generalizzato del Paese, sottolinea che sugli impianti si vive un momento drammatico per le proprie economie e le prospettive del settore e delle gestioni. Un disagio profondo che si traduce in un malessere che mai ha raggiunto livelli come quello attuale. Il prezzo dei carburanti alle stelle, il calo dei consumi, l’aumento generalizzato dei costi, la mancanza di certezze economiche derivanti da accordi economici scaduti e disattesi dalle compagnie petrolifere, le pressioni e atteggiamenti vessatori esercitati nei confronti della categoria da diverse direzioni, costituiscono un insieme di fattori che determinano condizioni davvero difficili come mai prima era accaduto.
Occorre che la Faib rafforzi le proprie attività contro l’iniziativa Eni che minaccia il presente ed futuro delle gestioni. Le iniziative promosse da questa azienda, prima fra tutte quella di far partire l’Ipersef H24, rappresentano un colpo economico mortale alle gestioni e rischiano di trascinare con se tutto il settore, impoverendo ulteriormente i gestori.
Per queste ragioni la Faib di Roma ritiene necessario svolgere una profonda e attenta opera di contro informazione verso le gestioni, intraprendere iniziative di lotta della categoria Eni contro queste iniziative e con la solidarietà di tutta la categoria, senza escludere ricorsi a scioperi di colore e manifestazione eclatanti di protesta.
Occorre, infine aprire un tavolo di confronto serio e approfondito sulle future forme contrattali ed economiche con l’insieme delle compagnie petrolifere e allo stesso tempo, non escludere il ricorso ad una vertenza nazionale contro Eni che, di fatto, ha avviato una iniziativa senza un adeguato confronto e la necessaria concertazione, salvo convocare le parti per illustrare, mentre erano già ampiamente in corso le raccolte delle firme delle singole gestioni, su una iniziativa definita in tutte le sue parti.
Il Decreto convertito in Legge dal Parlamento, conclude la Presidenza, apre a nuove forme di affidamento degli impianti che riconoscano un ruolo più imprenditoriale ai gestori, sia sulla parte oil che quella non oil. Questo è l’orizzonte che secondo la Faib di Roma dobbiamo continuare a perseguire nell’interesse della categoria, perché un futuro della distribuzione carburanti italiana passa attraverso un ruolo strategico del gestore/imprenditore che, se posto in queste condizioni, saprà fare le scelte opportune e necessarie. L’oil è più che mai un tema economico e normativo aperto, vista da un lato la dinamica sulla formazione dei prezzi consigliati dalle compagnie petrolifere e i prezzi reali di acquisto nel cosiddetto mercato extra rete, che si traduce negli sconti praticati sugli impianti senza bandiera petrolifera.